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Maria Rosaria Boccia indagata in una nuova inchiesta a Roma

di Lino Sasso -


Maria Rosaria Boccia è indagata per interferenze illecite nella vita privata. È questo il quadro che emerge dal nuovo provvedimento disposto dal gip di Roma, che ha ordinato il sequestro preventivo del file audio di una conversazione privata tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie. Il contenuto era stato pubblicato sui profili social dell’imprenditrice e su una testata online campana.

Il provvedimento e le accuse

A eseguire il sequestro sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Roma, che hanno provveduto alla rimozione immediata del file dagli account coinvolti. L’inchiesta è stata aperta a seguito dell’esposto presentato dall’ex ministro, oggi nuovamente parte offesa nel procedimento. Boccia risulta indagata insieme a un giornalista della testata online che aveva diffuso il materiale. L’accusa riguarda la divulgazione di una registrazione ritenuta privata, risalente allo scorso agosto. Il caso si inserisce in un quadro giudiziario già complesso che coinvolge da mesi l’imprenditrice. Un caso che, oltre a vedere Maria Rosaria Boccia indagata in più di un procedimento, ha causato ben note conseguenze politiche.

Un secondo procedimento già in corso

Per Boccia è stata inoltre fissata al 9 febbraio l’udienza preliminare relativa a un diverso procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dalle pm Giulia Guccione e Barbara Trotta. In questo fascicolo le contestazioni comprendono: stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e contestazioni relative a presunte false dichiarazioni presenti nel suo curriculum. Già un anno fa i carabinieri avevano eseguito una perquisizione sequestrando telefoni e dispositivi informatici dell’imprenditrice, poi analizzati dagli inquirenti.

La reazione di Boccia: “Un attacco del sistema”

Dopo il nuovo sequestro, Maria Rosaria Boccia, nella sua qualità di indagata, ha commentato duramente l’iniziativa della procura. “Ho subito l’ennesimo atto aggressivo da parte del sistema,” sostiene l’imprenditrice. Secondo la sua versione, il materiale rimosso sarebbe stato utile alla sua difesa e presente sul suo telefono con il consenso dell’ex ministro. “Quel materiale oggi scotta perché Sangiuliano teme la verità,” dichiara, accusando inoltre pressioni per “metterla in cattiva luce”. Come se da sola non ne fosse già ampiamente capace.

Una vicenda dal forte impatto mediatico

Il caso, che intreccia vita privata di un ex ministro, l’ossessione di ostentare non si capisce bene cosa sui social network e politica, continua a generare un notevole interesse pubblico. Le prossime udienze saranno decisive per chiarire posizioni, responsabilità e la reale natura dei rapporti tra i protagonisti di una vicenda sempre più complessa e finita sulla scena nazionale. Ma anche su quella campana. Entrambi i principali protagonisti del caso Sangiuliano, l’ex ministro e Maria Rosaria Boccia, che in quanto indagata è chiamata a chiarire diversi aspetti relativi a un gossip politico finito in tribunale, sono infatti candidati alle prossime elezioni in Campania. Ovviamente in liste avversarie. C’è da scommettere che la campagna elettorale regalerà grandi emozioni e che vedrà ancora diversi confronti tra Sangiuliano e l’imprenditrice di Pompei. Ovviamente rigorosamente a distanza che non si sa mai…


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