Politica

Mentre Meloni chiude il governo, Conte guida il corteo Cgil

di Redazione -


La Cgil, a un anno dall’assalto alla sede nazionale di Corso d’Italia, ritorna in strada. Il corteo, svoltosi nella capitale, però, è solo l’antipasto di un autunno, che si preannuncia “caldo” per quanto riguarda le proteste. A sostenerlo lo stesso Maurizio Landini: “Torneremo in piazza, vogliamo cambiare il Paese”. Tema centrale della mobilitazione, che vede insieme metalmeccanici, studenti, ambientalisti, imprenditori e chi ne ha più ne metta, il caro energia. “Siamo a manifestare – dichiara il rappresentante di categoria – non contro qualcuno, ma perchè vengano rimesse al centro le questioni che interessano al Paese”. Nonostante ciò, nel momento in cui viene detto dal palco di Piazza del Popolo “non siamo i servi sciocchi di nessuno”, sono in molti a pensare che il riferimento sia alla destra. A far discutere, nella giornata di ieri, un post di Giorgia Meloni, in cui si parla appunto di una “sinistra in piazza contro un governo che non c’è”. A stemperare gli animi, però, la stessa politica romana che chiarisce come il riferimento non sia alla Cgil. Allo stesso tempo, comunque, non passa inosservata la presenza tra la folla del capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Se nel centrosinistra è caccia agli striscioni, chi ha vinto le elezioni, intanto, ha il compito di dare presto al Paese un esecutivo in grado di affrontare l’emergenza del caro bollette che nel giro di qualche mese potrebbe far chiudere un terzo delle imprese nazionali, generando così la più importante crisi occupazionale di sempre. Ecco perchè il designato premier, nella giornata di ieri, ad Arcore, tiene un longo colloquio sia col fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi che col leader della Lega Matteo Salvini. Nel summit al centro il tema energia, su cui trapela ottimismo.  


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