Economia

Mezzo miliardo per le infrastrutture energetiche

Ecco i due progetti per rafforzare reti elettriche e potenziare il mix energetico

di Giovanni Vasso -


Pronti, via: investimenti da oltre mezzo miliardo per rafforzare le reti energetiche e per implementare il biogas nella rete italiana. Due distinte iniziative riportano il focus dell’attenzione sul tema dell’energia. Un argomento sempre più decisivo e centrale per lo sviluppo dei Paesi e delle loro economie. Le intese coinvolgono alcuni degli attori più importanti in campo. A cominciare da Prysmian e Terna.

Mezzo miliardo tra accordi e finanziamenti

L’azienda leader per la produzione di cavi e fibra ottica ha raggiunto un accordo quadro con la società partecipata che gestisce la rete elettrica italiana. Si tratta di un’alleanza che, secondo i dati riportati dai protagonisti dell’accordo, può valere fino a 382,5 milioni di euro in quattro anni. I termini dell’accordo quadro sono semplici: Prysmian fornirà cavi Hvac garantendo servizi di manutenzione per quelli ad alta tensione. Contestualmente, Terna si impegna ad acquistare, ogni anno, almeno cinquanta chilometri di cavi. Si tratta di una quantità minima perché la società guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Giuseppina Di Foggia, s’è riservata la possibilità di poterne comprare anche di più. La produzione avverrà negli stabilimenti Prysmian di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta in Campania. L’azienda ha riferito che, con l’intesa suggellata con Terna, si “rafforza ulteriormente il ruolo centrale di Prysmian nel supportare l’evoluzione della rete di trasmissione elettrica, in risposta alla crescente domanda e contribuisce contemporaneamente alla transizione energetica”.

Esulta Prysmian

Il Ceo Prysmian Europa, Marcello Del Brenna, ha esultato: “Collaboreremo a stretto contatto con Terna per rendere la rete elettrica italiana ancora più affidabile e resiliente, contribuendo concretamente alla transizione energetica e, allo stesso tempo, sostenendo l’economia italiana attraverso la produzione di questi cavi nel nostro stabilimento di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Gli ha fatto eco Fabio Zucca, Italy Country Manager: “La nostra collaborazione efficace e di lunga data con Terna nasce da obiettivi condivisi, spirito di cooperazione e un impegno concreto a fare la differenza per milioni di utenti in tutto il Paese. Questo accordo quadro rappresenta un impegno strategico, in un momento chiave della transizione energetica e siamo orgogliosi della fiducia che Terna ha riposto in noi”.

Bei-Snam, così si fa il mix energetico

Ma l’affare Prysmian-Terna non è l’unico che ha caratterizzato la giornata (da mezzo miliardo) di ieri sul fronte dell’energia. Un’altra, importantissima, notizia è giunta da Snam. Che ha reso noto di aver ottenuto dalla Banca europea degli investimenti un finanziamento da ben 264 milioni di euro per favorire l’integrazione degli impianti di produzione di biometano nelle infrastrutture energetiche italiane con l’obiettivo di promuovere la transizione verso un sistema non solo più sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche da quello della produzione, nell’ottica della diversificazione e del mix energetico. Fin da subito, Snam otterrà 140 milioni grazie ai quali potrà allestire ben 240 chilometri di nuovi gasdotti per rafforzare le connessioni legate al biometano. Il traguardo è ambizioso e Snam, grazie alle nuove infrastrutture, vuole allestire una rete in grado di trasportare fino a 12mila GWh di energia all’anno, pari a 1,13 miliardi di metri cubi di biometano, contribuendo così al raggiungimento del target previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che prevede una produzione di 5 miliardi di metri cubi l’anno entro il 2030.

Gli obiettivi dell’intesa

La vicepresidente Bei, Gelsomina Vigliotti, ha riferito: “Il finanziamento a Snam contribuirà a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati e a promuovere l’autonomia strategica nazionale ed europea, in linea con gli obiettivi di RePowerEu e del Pnrr”. Il Ceo Snam Agostino Scornajenchi ha affermato: “Il biometano è una risorsa strategica che si affianca al gas naturale nel percorso di integrazione energetica volto a garantire la sicurezza attuale e futura degli approvvigionamenti e, al contempo, valorizzare le produzioni locali, inserendosi perfettamente nella rete esistente. Con la sottoscrizione di questo finanziamento compiamo un ulteriore passo in avanti verso il rafforzamento di un sistema di infrastrutture di trasporto del gas flessibili ed efficienti, in grado di supportare una crescente diversificazione delle fonti e contribuire alla competitività del sistema”. Mezzo miliardo per due progetti ambiziosi con l’obiettivo di potenziare l’energia dell’Italia.


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