Politica

“Necessario puntare sul mix energetico”. Intervista a Luca Squeri

di Giuseppe Ariola -


Onorevole Luca Squeri, lei si occupa di energia, uno dei settori che è diventato di sempre maggiore attualità, anche nel dibattito politico, soprattutto sul fronte della necessità di procedere con un mix energetico. Qual è la posizione del suo partito e in generale quella del centrodestra su un tema spesso oggetto degli attacchi di un ambientalismo talvolta controproducente?

“Noi siamo per confermare l’impegno che abbiamo preso a livello globale della decarbonizzazione al 2050, sapendo bene che questa è una data di riferimento perché sarà praticamente impossibile decarbonizzare al cento per cento. Ciò posto, dobbiamo assolutamente fare di tutto per tendere a raggiungere questo obiettivo, però con criteri di sostenibilità e pragmatismo. Tradotto in termini di azione politica, l’obiettivo è quello di far di tutto per implementare al massimo tutte le fonti rinnovabili. Ribadisco, tutte, perché anche a proposito delle fonti rinnovabili c’è qualcuno che pensa che il sole e il vento possono risolvere tutto quanto e invece non è così, non c’è una singola tecnologia che può risolvere, è il mix energetico che può risolvere il problema. E comunque, oltre all’implementazione di tutte le fonti rinnovabili, è necessaria anche l’aggiunta del nucleare: anch’esso da solo non risolve il problema, ma deve far parte del mix energetico. Il tutto sapendo che comunque il fossile per i prossimi decenni sarà ancora fondamentale. Ricordiamoci che attualmente l’Italia e il mondo (perché i numeri sono uguali sia nel mondo che in Italia) sono ancora dipendenti del fossile all’80%”.

A proposito del nucleare, recentemente c’è oggettivamente una ritrovata attenzione verso questa fonte di energia da parte del governo. C’è davvero una nuova strategia energetica nazionale orientata proprio al nucleare?

“Confermo e mi faccia aggiungere che il tema del nucleare, oltre a essere presente nel programma con cui il centrodestra si è presentato agli elettori, è molto caro a Forza Italia in particolare ma tutta la maggioranza nel suo insieme che ha approvato a inizio legislatura una mozione per sdoganare il tema nucleare, del quale prima sembrava fosse addirittura vietato parlare. Poi abbiamo dato il via a un approfondimento del nucleare con un importantissimo convegno già poco dopo le elezioni e da lì si è aperto un dibattito che finalmente ha portato non solo allo sdoganamento del tema, ma anche a fare passi concreti verso la sua realizzazione. Tant’è che c’è un disegno di legge approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri che arriverà in Parlamento proprio perché ci deve essere una legge che dia via al tutto”.

Forza Italia sta organizzando un’iniziativa proprio su questi temi, gli Stati generali dell’energia, di cosa si tratta e qual è l’obiettivo di questo momento di confronto?

“Il primo luglio alla Camera dei Deputati ci sarà un’intera giornata dedicata al tema energia a 360 gradi. Ci saranno una decina di tavoli tematici ai quali saranno presenti tutti i protagonisti del settore, da Eni e Enel per arrivare a tutte le aziende che si occupano di rinnovabili, di efficientemente energetico, di automotive, di domanda e offerta di energia. Insomma, una giornata intensissima per fare il punto della situazione sull’energia in Italia”.

Recentemente dall’Europa è stata decisa una nuova stretta rispetto agli approvvigionamenti di gas dalla Russia. Secondo lei, sia per quanto riguarda l’Italia che a livello europeo, è possibile davvero riuscire a far meno degli approvvigionamenti russi? Su cosa bisogna puntare, oltre al mix energetico, visto che anche in Europa c’è una certa divisione sul fronte energetico?

“Allora, la premessa è che, come dicevo prima il gas e il petrolio, saranno fondamentali anche per i prossimi decenni, per cui noi rispetto alla questione della sicurezza energetica dobbiamo diversificare, come abbiamo fatto dopo la crisi che si è aperta con la Russia, anche l’approvvigionamento energetico. È proprio con questo obiettivo che abbiamo aperto o intensificato i canali con il Nordafrica, l’Azerbaijan e con gli Stati Uniti per quanto riguarda il Gnl. Detto questo, ricordo che noi importavamo il 40% del gas russo rispetto al totale degli approvvigionamenti e adesso siamo agli sgoccioli, siamo a qualche punto percentuale. Al momento riusciamo a far fronte alle esigenze senza il gas russo, certo è che se la condizione geopolitica cambiasse, non dico domani ma nel giro del tempo necessario, sarebbe buona cosa andare verso un’ulteriore diversificazione. Se dunque tornasse il gas russo, con ovviamente la premessa che ci deve essere una soluzione di quello che è attualmente in atto, sarebbe una bella notizia”.


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