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Mohamud eletto nuovo presidente della Somalia

Il professore torna in sella al Corno d’Africa dopo aver battuto il premier uscente. A eleggerlo i parlamentari, niente suffragio universale per paura di Al Shabaab

di Giovanni Vasso -

SOMALIA, Mogadishu: In photograph taken and released by the African Union-United Nations Information Support Team 19 April 2013, Somali President Hassan Sheik Mohamud is seen in his presidential office inside Villa Somalia, the complex which houses the Somali government in the country's capital Mogadishu. Listed in this year's Time Magazine list of the 100 most influential people, Mohamud is president of Somalia's first democratically elected government after two decades of civil war unrest and conflict in the Horn of Africa nation. AU-UN IST PHOTO / STUART PRICE.


La Somalia ha scelto il suo nuovo presidente: si tratta di Hassan Sheikh Mohamud, 66 anni, che torna in sella al Corno d’Africa dopo aver portato a termine già un primo mandato tra il 2012 e il 2017. Professore e attivista, Mohamud ha fondato una delle università nel Paese.
Con 165 voti ha battuto 35 avversari oltre al premier uscente, Mohamed Abdullahi Mohamed meglio noto come Farmaajo, che puntava alla riconferma. Si è dovuto attendere un anno perché il parlamento scegliesse il nuovo Presidente della Somalia. Non si sono tenute elezioni a suffragio universale anche a causa delle minacce giunte dalle formazioni terroristiche di Al Shabaab, che dettano legge in diverse zone del Paese. A causa di ciò, dunque, non si sono tenute quelle che – con la riforma elettorale voluta proprio da Mohamed – sarebbero state le prime elezioni dirette nella storia recente della Somalia.
La tornata elettorale, seppur ridotta ai 392 parlamentari nelle vesti “contemporanee” dei capi tribù unici elettori riconosciuti per il Capo dello Stato, è stata lunga e travagliata. A cominciare dai tempi e dalle circostanze politiche, con Mohamed accusato di aver tentato di prolungare il suo mandato senza passare dal voto. Un’impasse che si è risolta solo quando sarebbe giunto l’aut aut del Fondo monetario internazionale che, senza le elezioni, avrebbe negato al governo l’accesso a fondi per ben 400 milioni di dollari. E per finire con la sede dello scrutinio, un hangar di Mogadiscio presidiato dalle forze dell’Unione Africana proprio per scongiurare eventuali attacchi terroristici e garantire, insieme all’incolumità di tutti, anche la regolarità delle votazioni.
Al nuovo presidente, anzi al ritrovato capo di Stato somalo, toccherà fare fronte rispetto a una situazione economica e politica del Paese a dir poco difficile. La sua elezione ha spaccato gli osservatori internazionali: per molti si è trattato di una buona notizia, per gli altri le modalità del voto non testimonierebbero altro che l’ennesima conferma dell’instabilità della Somalia.


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