Morte e paura per il maltempo: quando tremano le grandi città
La potremmo definire un’estate travagliata: per il caldo, per le tempeste, per la grandine che danneggia auto e case e per gli incendi che devastano il paesaggio naturale. Un’estate che colleziona morti in mare, tra le tratte del Mediterraneo e le tragedie nelle zone balneari, e che conta morti sulla strada tra il traffico vacanziero. Una stagione iniziata in sordina ma che poi ha, con il gran caldo, messo sotto scacco l’intero Paese. Caldo torrido con temperature da record – il 6 luglio è stata registrata come la giornata più calda di sempre, finora – che hanno sfiorato i 48 gradi e che, poi, hanno portato alle calamità naturali.
Al nord, soprattutto nei due giorni del 24 e del 25 luglio le trombe d’aria e le forti grandinate hanno causato danni a Milano, in gran parte della Lombardia, del Veneto, del Friuli e anche parte dell’Emilia-Romagna. Caldo che invece, al sud, ha scatenato roghi colpendo Calabria, Puglia, ma soprattutto la Sicilia, rimasta bloccata per giorni tra blackout, mancanza di acqua e aeroporti chiusi. Sicilia che continua a essere la meta anche dei tanti migranti che, grazie al clima caldo e favorevole, hanno continuato a sbarcare sulle coste, senza mai interrompere la tratta. Tuttavia, quel tratto di mare continua a essere mortale per chi attraversa: per ultimi un ragazzo di vent’anni e un bambino di appena un anno e mezzo. Mare che fa vittime, anche in vacanza: a Rimini un padre caduto dal materassino è stato tradito dalle onde ed è annegato di fronte ai suoi due figli disabili; stessa sorte a Riccione per un 24enne in spiaggia con gli amici e per un turista a Cattolica, morti per un bagno al mare.
Vittima di un atto di eroismo un uomo di Latina, che è riuscito a salvare tre bambine che stavano annegando, ma che ha accusato un malore per lo sforzo e non ce l’ha fatta. Vite spezzate che si sommano a quelle sulla strada: per ultima, ieri, la morte di un 53enne, avvenuta nel tratto bolognese (tra Rioveggio e Sasso Marconi) dell’Autostrada A1 a causa dello scontro di una autovettura con un mezzo pesante. Una tragedia avvenuta in una delle ramificazioni autostradali più percorse, ma soprattutto, nel giorno del traffico da bollino nero. Perché da ieri fino a stasera sono circa venti i milioni di italiani che partono per le vacanze estive: un weekend di esodo, un weekend di bollino nero per il traffico, soprattutto in direzione sud, verso il mare e verso le isole.
Un fine settimana che però, è stato caratterizzato anche da Circe, il ciclone molto intenso che con le sue piogge ha colpito tutta la penisola, partendo dal nord già martoriato, scendendo fino al sud, ancora intoccato dalle perturbazioni. E come Milano le scorse settimane, Circe ha messo in difficoltà anche le grandi città. Roma dopo settimane di grande caldo e di temperature roventi, si è ritrovata a fare i conti con forti temporali e raffiche di vento che hanno messo in tilt la città tra strade allagate, rami caduti e disagi alla viabilità. Maltempo che non fa sconti a nessuno, neanche alle temperature, scese in alcuni casi anche di 10 gradi. Eppure, già da domani, Circe potrebbe essere solo un ricordo.
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