Morti a Lisbona, tensioni in Libano e in Italia: top news e focus de L’identità
Le notizie e gli approfondimenti dell'intera giornata
La tragedia di Lisbona incombe sulla fine di questa giornata, già impegnata nella cronaca internazionale da un attacco “deliberato” al contingente Unifil in Libano da parte di Israele, che l’Italia non esita a condannare in maniera netta, con il nostro Paese al centro della vicenda anche per l’episodio degli aerei di Tel Aviv in quella base di Sigonella ove 40 anni fa l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi non esitò ad innescare una aspra crisi diplomatica con gli Stati Uniti. Lo ricorda una vignetta de L’identità in edicola domani, che alla storia di queste ultime ore in Libano dedica la prima pagina. Qui sotto le top news e i focus del nostro giornale online di oggi.
Lisbona, 15 morti
Era il simbolo della capitale portoghese, quindici persone vi hanno trovato la morte. La funicolare Elevador da Glória, inaugurata nel 1885, era la seconda più antica della città. In quelle carrozze colorate di giallo vivace, oggi, solo il sangue delle vittime e le grida dei feriti.
Israele senza freni
Le granate contro i “caschi bianchi” dell’Unifil in Libano segnano il travalicamento di un altro limite. Netanyahu sembra non averne più. Il nostro ministro della Difesa Guido Crosetto non intende rimanere impassibile di fronte a questa scandalosa vicenda. E torna in primo piano, dopo 40 anni, la base di Sigonella dove l’Italia alzò la voce contro gli Usa.
Xi, Putin, Kim ecc
La Cina, la Russia, la Corea del Nord, l’India. Xi con Putin, Kim e Modi. Cinque articoli per approfondire come sta cambiando velocemente l’assetto del mondo.
Il web che non ci piace
L’identità lo ha definito Far Web e sta provando a raccontare ogni giorno cosa serve per cambiarlo. Domani, ne L’identità in edicola, l’opinione di Stefano Candiani, vicepresidente della Commissione Finanze. Perché su quel web e quei social che seminano odio online girano tanti soldi. Se ne occuperà la Procura di Roma.
E’ ancora solo sport?
Il calcio del business e dello spettacolo ancora alle prese con le polemiche contro Israele. Il calcio amatoriale avvelenato dalla violenza di genitori che non sanno nemmeno fare gli spettatori dei loro figli.
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