Morto il vignettista Giorgio Forattini: aveva 94 anni
Giorgio Forattini è morto all’età di 94 anni. L’italia dice addio al fumettista che fu maestro della satira politica, capace di trasformare l’attualità in vignetta e la vignetta in memoria collettiva.
Morto Giorgio Forattini: vita e carriera
Nato a Roma nel 1931, autodidatta, arrivò al giornalismo quasi per caso, ma vi rimase per sempre. Le sue matite hanno attraversato Repubblica, La Stampa, Panorama, Il Giornale, QN. Ha diretto Il Male, tempio dell’irriverenza anni ’70, e ha sfidato premier, capi partito, presidenti della Repubblica, uomini d’affari e leader stranieri, senza mai fare sconti. Nessuno era intoccabile, e questo lo ha reso amato e detestato, spesso querelato, mai dimenticato.
Il suo tratto è stato un marchio di fabbrica: tagliente, caricaturale, immediato. In ogni immagine c’era l’intuizione artistica ma anche la crudezza giornalistica. Forattini non illustrava le notizie: le interpretava, le smontava, le sgonfiava. La satira, per lui, era un atto civile. «Dopo Guareschi, credo di venire io», si divertiva a dire, con quell’ironia che era insieme sicurezza e provocazione.
Ha raccontato l’Italia democristiana e quella socialista, Mani Pulite, il berlusconismo, la nascita del bipolarismo, l’era dei social e dei populismi. Ha attraversato stagioni politiche in cui ridere del potere non era mai banale. Non si è mai arreso al politically correct e non ha mai smesso di essere libero.
Una scomparsa che chiude un’epoca: ma restano i disegni, le battute, gli archivi. Oggi l’Italia perde un fustigatore, un artista e un testimone. Con la matita, Forattini ha fatto cronaca, ha fatto critica, e alla fine ha fatto storia.
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