Esteri

Nato per la guerra, non c’è pace nel vocabolario dei potenti

di Ernesto Ferrante -

Left to right: President Volodymyr Zelensky (Ukraine) with NATO Secretary General Jens Stoltenberg


Nato per la guerra. La parola “pace” è spartita nuovamente dal vocabolario dei potenti. In Ucraina i mediatori hanno lasciato il posto ad incendiari e fornitori di armi. I ricatti vengono spacciati per “condizioni” e la Nato e l’Ue hanno accettato il ruolo minore di mere “grancasse” del Pentagono, la guerra, con tutti i suoi orrori, sembra destinata a durare ancora a lungo. La carneficina continua, al netto delle sottrazioni o addizioni delle macchine propagandistiche in campo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha prorogato la legge marziale e la mobilitazione generale fino al prossimo 15 novembre. Erano state introdotte la prima volta il 24 febbraio del 2022, ovvero all’inizio dell’operazione militare speciale russa. Il governo svedese ha annunciato un pacchetto di aiuti militari destinato agli ucraini per un valore di 314 milioni di dollari. Arriveranno munizioni e pezzi di ricambio per veicoli da combattimento di fanteria CV90 e carri armati Stridsvagn 122. La Svezia trasferirà anche attrezzature per lo sminamento del territorio e camion. Ad oggi Stoccolma ha già sborsato 1,57 miliardi di dollari. Nuove forniture dalla Germania. Consegnati due lanciatori a corto raggio per il sistema di difesa aerea Iris-T. Inviati, inoltre, dieci sistemi radar Ground Observer 12 (Go 12). Per supportare la logistica ucraina verranno messi a disposizione tra l’altro quattro mezzi pesanti e i relativi rimorchi. Solo nel 2023 il sostegno di Berlino a Kiev ha raggiunto la considerevole cifra di 5,4 miliardi di euro. “Grazie ai nostri partner per Iris-T. I nostri cieli saranno più protetti”, ha scritto sui social il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak. Le forze di Zelensky non saranno già in grado di usare gli F-16 “in autunno e in inverno”. Lo ha reso noto il portavoce dell’aviazione ucraina, Yuri Ihnat, rilanciato dal Guardian. “E’ ormai ovvio che non potremo difendere l’Ucraina con caccia F-16 durante questo autunno e inverno”, ha riferito il portavoce, rivelando di riporre “grandi speranze in questi aerei, che diventeranno parte della nostra difesa aerea, capaci di difenderci dai missili russi e il terrorismo dei droni”. Il presidente americano Joe Biden ha approvato a maggio il programma di addestramento dei piloti ucraini, ma non ha ancora chiarito i tempi della reale messa a disposizione dei caccia. Ancora una rissa verbale per Mykhailo Podolyak, ormai uno specialista di questa particolare “disciplina”. Il consigliere presidenziale ha attaccato su Twitter l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, accusandolo di portare avanti “una logica criminale” e giustificare “le guerre d’aggressione della Russia”. Il suo duro post è arrivato dopo un’intervista a Le Figaro, in cui Sarkozy ha detto che “diplomazia, discussioni e colloqui” sono l’unico modo di uscire dalla crisi, esprimendo dubbi sul futuro ingresso dell’Ucraina nell’Ue e sottolineando che “abbiamo bisogno” della Russia e la Russia “ha bisogno di noi”. Nella sua lunga replica, Podolyak ha affermato che fu “l’incoraggiamento” dei leader occidentali al presidente Putin nel 2008 e il 2014, quando attaccò la Georgia e prese la Crimea, “che contribuirono all’inizio dell’aggressione su larga scala in Europa”. “I criminali non devono essere incoraggiati con la frase ‘terra in cambio di pace’”, ha continuato il braccio destro di Zelensky, rimarcando che Crimea e Donbass “sono incondizionatamente territori ucraini” e che “questo significa una sola cosa, che la Russia deve perdere”. Pro guerra è anche l’uscita del Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, secondo cui saranno “gli ucraini a decidere i termini della pace, il ruolo della Nato è sostenere l’Ucraina fino a quando vincerà il conflitto”. La sua successiva precisazione non muta la sostanza di un ragionamento che non porta al dialogo, ma all’inasprimento del conflitto: “All’interno della Nato si sta parlando di come porre fine al conflitto in Ucraina e del percorso da intraprendere per arrivare alla pace”.In merito alla Russia, nel corso di una conferenza in Norvegia, il numero uno della Nato ha puntualizzato che “non abbiamo visto alcun cambiamento nelle loro forze nucleari che ci induca a cambiare le nostre forze e il modo in cui sono organizzate”. L’esercito ucraino ha rivendicato l’abbattimento di due elicotteri russi Ka-52, ciascuno dei quali vale 16 milioni di dollari. Il primo è avvenuto sul fronte di Bakhmut, il secondo nell’oblast di Zaporizhzhia. Le forze armate russe hanno sventato un attacco condotto dal “nemico” con droni su Belgorod, la regione al confine con l’Ucraina. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di guidato da Sergei Shoigu, citato da Ria Novosti. Le autorità russe hanno condannato Google a pagare una multa di tre milioni di rubli, pari a quasi 30mila euro, riconoscendolo colpevole di aver diffuso informazioni false su quanto sta accadendo sul terreno di battaglia.


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