Esteri

Navalny perde l’appello, confermata la condanna a 9 anni: “Putin è un pazzo”

Il dissidente russo Alexey Navalny ha perso il ricorso in appello: è stata confermata infatti oggi la sua condanna a nove anni di reclusione.

di Ilaria Paoletti -


Oleg Kozlovsky, ricercatore per la Russia di Amnesty International, lo ha annunciato su Twitter. Il dissidente “sarà trasferito in una colonia penale a regime rigoroso. Non solo affronterà condizioni ancora più dure lì, ma avrà anche meno visite familiari”, dichiara Kozlovsky. Il leader dell’opposizione anti-Putin era già stato condannato, due mesi fa, dal tribunale Lefortovo di Mosca, giudicato colpevole di “frode su larga scala”. Tali accuse riguardavano la gestione del Fondo anticorruzione, organizzazione fondata dall’oppositore di Vladimir Putin, ora messa al bando dal governo russo perché “estremista”. L’udienza si era tenuta nel carcere di Pokrov, colonia carceraria a est di Mosca, dove Navalny è già “ospite” da circa un anno per altre accuse. Poco dopo l’ultima sentenza, risalente a marzo, la polizia russa ha arrestato i suoi due avvocati. È stato altresì giudicato colpevole di oltraggio alla Corte. Per questo, il giudice di Mosca ha stabilito che dovrà pagare una multa di 1,2 milioni di rubli. Anche il fratello del quarantacinquenne, Oleg, è stato condannato a un anno di reclusione. Secondo le autorità russe avrebbe “violato le regole di sorveglianza”. Il leader del partito Russia del Futuro aveva commentato così la condanna di Oleg: “Putin ha paura della verità”. Navalny, presente in aula al processo di appello, ha attaccato il leader del Cremlino: “Quella in Ucraina è una guerra costruita sulle bugie. Un folle ha affondato i suoi artigli nel Paese e non so cosa voglia farne, quel ladro pazzo”. Attualmente, il blogger russo sta scontando anche una condanna a due anni e mezzo: la sentenza gli è stata comminata dopo essere stato arrestato all’aeroporto di Mosca, nel gennaio 2021. L’attivista stava rientrando dalla Germania, dove aveva ricevuto le cure mediche necessarie in seguito all’avvelenamento con l’agente nervino Novichok, avvenuto in Siberia nell’agosto 2020. La portavoce di Navalny, Kira Yarmish, dichiara che il carcere dove sarà trasferito il dissidente “è noto perché lì i detenuti vengono torturati e assassinati”, e ha aggiunto anche che Putin ha come obiettivo quello di tenerlo dietro le sbarre il più possibile. “L’obiettivo del mondo intero è di assicurarsi che Putin sia rovesciato al più presto”, ha scritto su Twitter la Yarmish. “La mia nuova condanna non è ancora entrata in vigore, ma ho so da voci di corridoio che sarò trasferito nella colonia ad alta sicurezza di Melekhovo, dove levano le unghie ai prigionieri”, aveva scritto il dissidente su Twitter all’inizio di maggio. “Bene, almeno avrò una scusa per usare questo emoji trendy”, aveva aggiunto ironicamente, aggiungendo l’icona delle mani che dipingono le unghie.


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