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Niente Green Pass per chi arriva in Italia, ma l’emergenza è ormai la normalità

L’obbligo non è stato prorogato. Le altre misure restrittive in scadenza il 15 giugno potrebbero però essere prorogate. E intanto si prepara già la campagna vaccinale dell’autunno

di Federico Cenci -


Fino a ieri soltanto gli immigrati clandestini potevano arrivare in Italia senza l’obbligo di mostrare il Green Pass. Da oggi, primo giugno 2022, anche tutti gli altri viaggiatori possono riporre il Qr code all’arrivo sul suolo del Belpaese. È quanto prevede una circolare del ministero della Salute diffusa nelle scorse ore: l’obbligo di lasciapassare verde per chi arriva in Italia, scaduto il 31 maggio, non è stato prorogato. Tra i Paesi dell’Unione europea, il Green Pass resta ora obbligatorio soltanto per entrare in Germania, Francia, Spagna e Portogallo.

Quello compiuto oggi in Italia è dunque un passo verso la normalità? Sì e no. Interpellato su questo, ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto l’ennesima professione di prudenza. L’altra data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 15 giugno, quando l’Italia potrebbe dire addio alle mascherine sui mezzi pubblici e nei posti al chiuso dove permane ancora l’obbligo (cinema, teatri, sale da concerti e palazzetti sportivi). Non solo, sempre il 15 giugno decade l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, le forze dell’ordine e i lavoratori delle scuole. Sarà necessario un provvedimento del governo per prorogare queste misure. Ma a tal proposito Speranza ha spiegato che “sono tutte valutazioni ancora da compiersi” e che “non c’è nessuna decisione già assunta”. O meglio, una decisione in realtà è già stata assunta nelle scorse settimane: l’obbligo di indossare la mascherina resta fino alla fine dell’anno scolastico. Per gli studenti, pertanto, non c’è alcuna residua possibilità di togliersi il pezzo di stoffa da naso e bocca.

Lo sguardo di Speranza, ad ogni modo, è già proiettato al futuro prossimo. “Nell’esperienza accumulata negli ultimi due anni l’estate è sempre stata il momento più facile da gestire per mille ragioni, anche perché le persone stanno all’aperto”, ha detto l’esponente di LeU. Ma attenzione, perché dopo l’estate arriva l’autunno. Il ministro ci invita a “essere preparati”, perché “tutte le discussioni che stiamo facendo dal G7 all’Oms, alla Commissone europea, ci dicono che la partita non è finita”. Speranza spiega che occorre guardare ciò che accade nell’altro emisfero, dove sta arrivando la stagione più fredda: “Sono numeri che dobbiamo seguire con attenzione perché ci daranno delle indicazioni per il nostro autunno”.

Su una cosa, tuttavia, Speranza sembra avere le idee chiare a prescindere da ciò che accadrà dall’altra parte del globo: proseguire la campagna vaccinale. “L’auspicio”, ha detto, “è che ci possa essere un nuovo vaccino adattato a varianti in autunno”. L’obiettivo, dunque, al di là di quale sarà l’andamento epidemico, è avere un nuovo siero da inoculare. Resta da chiarire quale fascia di popolazione verrà coinvolta dalla campagna vaccinale dei prossimi mesi. “Valuteremo con gli scienziati”, prende tempo il ministro. Che intanto rivolge un appello a “non aspettare per chi ha più di 80 anni, per chi vive in Rsa e chi tra 60 e 79 anni ha particolari fragilità”. Queste categorie, secondo Speranza, devono essere protette. Tutte le altre conosceranno il loro destino dopo l’estate.


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