Esteri

Niger: l’Algeria prova la mediazione

di Ernesto Ferrante -


Il governo algerino ha inviato in Niger un alto funzionario del ministero degli Esteri, il segretario generale Lounes Magramane, per cercare di trovare “una soluzione politica” alla crisi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa algerina Aps, precisando che a spingere per questa iniziativa che si pone l’obiettivo di evitare un’escalation nel “Paese vicino e fratello” e nell’intera regione, è stato il presidente, Abdelmadjid Tebboune.
Nel frattempo è iniziato anche il tour in Africa del ministro degli Esteri algerino, Ahmed Attaf, che prevede incontri con gli omologhi di Nigeria, Benin e Ghana. L’Algeria è fermamente contraria a un eventuale intervento militare minacciato dai Paesi dell’Ecowas.

Niger: Lavrov contro l’intervento militare dell’Ecowas

Dello stesso avviso è Mosca. Un’invasione armata del Niger da parte dei Paesi della Comunità economica dell’Africa occidentale non porterà benefici a nessuno, ma, al contrario, “sarà devastante per migliaia di persone”. Lo ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
“Non auguro davvero questo tipo di scenario agli africani, sarebbe distruttivo e disastroso per un gran numero di Paesi e per migliaia di persone”, ha sottolineato il ministro.
Emmanuel Macron sollecita il “ripristino dell’ordine costituzionale” e il rilascio del Presidente deposto, Mohamed Bazoum. “Vogliamo essere chiari: il golpe è contro la democrazia nel Niger. Contro la sua popolazione e contro la lotta al terrorismo”, ha affermato in una intervista a Le Point.
“Se non fossimo stati coinvolti con le operazioni Serval e Barkhane, senza dubbio il Mali e il Burkina Faso non esisterebbero più, e forse neanche il Niger”, ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo.
“Quando c’è un golpe e quando la lotta al terrorismo non è la priorità di chi è arrivato al potere, la Francia non si sente chiamata a rimanere coinvolta. E questo è drammatico per i Paesi coinvolti”, ha spiegato Macron.

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