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No della Corte dei conti al Ponte, il governo: “Intollerabile invadenza”

Duro colpo alla programmazione dell'opera da parte dell'esecutivo

di Angelo Vitale -

Il ministro dell’infrastrutture Matteo Salvini, durante la conferenza stampa per il ponte sullo stretto di Messina del maggio scorso


La Corte dei conti ha negato il visto di legittimità alla delibera Cipess n. 41/2025, che approvava il progetto definitivo e assegnava risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione al Ponte sullo Stretto di Messina. A muso duro le reazioni del vicepremier Matteo Salvini e della stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Corte dei conti: no al Ponte

La decisione è stata presa dalla Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del governo dopo la Camera di consiglio odierna. La Corte ha sospeso l’iter amministrativo dell’opera sottolineando profili di illegittimità, senza ammettere la delibera al visto e alla registrazione. Le motivazioni dettagliate saranno rese note entro trenta giorni con apposita deliberazione.

Le reazioni di Salvini e Meloni

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha criticato duramente la decisione, definendola un danno grave per il Paese e “una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico”. Salvini ha ribadito che il progetto è sostenuto anche dall’Europa e che porterà sviluppo e migliaia di posti di lavoro dal Sud al Nord Italia. E ha assicurato l’impegno a percorrere tutte le strade possibili per iniziare i lavori, mostrando una ferma determinazione a proseguire.

Di “intollerabile invadenza” parla la premier Giorgia Meloni, affermando che la migliore risposta a questo è “la riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato”.

Il parere della Corte

La Corte dei Conti aveva già segnalato mancanze su documentazioni chiave, tra cui costi, impatti ambientali e procedure di approvazione, evidenziando incongruenze e carenze nella trasparenza e nella coerenza del progetto con le normative europee. I problemi segnalati mettono a rischio la sostenibilità finanziaria e ambientale dell’opera, già oggetto di controversie.

Questo stop – la bocciatura della Corte dei conti al Ponte – rappresenta un duro colpo per il governo, che ha promosso il Ponte come un simbolo della ripresa economica del Mezzogiorno. La sospensione amministrativa obbliga ora a un riesame dettagliato della delibera e all’integrazione dei documenti richiesti. La vicenda resta aperta, con forti tensioni politiche e un futuro incerto per l’opera, almeno fino alla pubblicazione delle motivazioni ufficiali della Corte.


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