Esterno della sede della Zecca italiana (via Gino Capponi) in occasione della presentazione della nuova Collezione Numismatica 2021, emessa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e coniata dalla Zecca dello Stato. Nella Collezione Numismatica 2021 è presente la moneta dedicata alle professioni sanitarie, dal valore di 2 euro e destinata anche alla circolazione ordinaria, a testimonianza del riconoscimento della collettività nel periodo dell'emergenza, Roma, 21 gennaio 2021.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Una raffica di numeri finisce sulla scrivania del ministro Giorgetti nel momento decisivo dell’anno: si lavora, sodo, alla nuova manovra. Le proposte sono quelle: taglio del cuneo, dell’Irpef, aiuti alla natalità. Spunta l’ipotesi di un nuovo scudo sulle somme non dichiarate nel periodo 2018-23. Niente misure in deficit. Il piano strutturale è pronto per il consiglio dei ministri. Ma, per completarlo, occorrono, appunto, i numeri. In attesa del report Istat sull’andamento dell’economia, arrivano cifre che forniscono elementi, tutto sommato, ragionevolmente positivi al Mef. Cala l’inflazione e scende anche il debito pubblico. Il primo dato riguarda l’inflazione: ad agosto è scesa dall’1,3% di luglio all’1,1%. La diminuzione è stata trascinata dal calo dei beni energetici (-6,1% dal -4,0% di luglio) e il carrello della spesa registra un timido passo indietro passando dal +0,7% di luglio al +0,6% di agosto. Contestualmente, però, gli analisti riferiscono che il commercio estero italiano a luglio ha perduto lo 0,5% mentre le importazioni sono salite dell’1,1%. Tuttavia il saldo commerciale per i primi sette di quest’anno resta in territorio positivo per un valore stimato in ben 35,9 miliardi di euro, facendo segnare così un trend annuale pari al 6,8% in valore e al 4,3% in volume. Infine, c’è Bankitalia secondo cui, sempre a luglio, il debito della Pa è sceso di 1,1 miliardi rispetto a giugno portandosi “dentro” la soglia strategica dei 3mila miliardi. L’ammanco è a 2946,6 miliardi. Merito dei risparmi degli enti locali (0,7 miliardi) e dell’amministrazione centrale (0,4 miliardi). Numeri su numeri, al Mef in vista della manovra decisiva per le chance di rendere strutturale una ripresa per il Paese.