Esteri

Nuova frenata nelle trattative per il cessate il fuoco a Gaza

di Ernesto Ferrante -


Nuova frenata nelle trattative per una tregua a Gaza. Alcune, ma non tutte, le richieste di Hamas sono “realizzabili” . Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken in Qatar, nel corso di una conferenza stampa. Il diplomatico statunitense era arrivato a Doha per chiudere di fatto l’accordo, ma occorre mediare ancora tra le parti prima di arrivare alla fumata bianca. “È ora di smettere di mercanteggiare”, ha affermato Blinken, sottolineando che il divario tra Israele e Hamas è “colmabile”.
Il movimento islamico di resistenza vuole garanzie scritte dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane dall’enclave palestinese, al fine di firmare la proposta sostenuta da Washington, hanno detto due fonti di sicurezza egiziane. “Stiamo assistendo a un cambiamento in questo conflitto nell’ultimo periodo e c’è una chiara e ferma richiesta di porre fine a questa guerra”, ha dichiarato il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Secondo Al Thani, sia Hamas che Israele sono stati controproducenti nel raggiungere un’intesa. Lo riporta il Guardian. “È frustrante, molte volte. Abbiamo visto che il comportamento di entrambe le parti in diverse occasioni si è rivelato controproducente per gli sforzi compiuti. Quello a cui miriamo è un obiettivo specifico: porre fine alla guerra, porre fine alle sofferenze della gente, riavere gli ostaggi. E poi penseremo al giorno dopo. Questo rimarrà il nostro obiettivo principale”, ha sottolineato lo sceicco.
I leader del G7 chiederanno ad Hamas di accettare la “formula di pace” di Biden, stando ad una bozza di documento riportata da Bloomberg.
Sei civili sono morti e molti altri sono rimasti feriti nel bombardamento israeliano di una casa nel quartiere di Zeitoun a sud-est di Gaza City. Un bambino è stato ucciso e una dozzina di civili hanno riportato ferite in un raid contro un’abitazione nel quartiere di al-Nasr, a nord della città meridionale di Rafah. L’esercito dello Stato ebraico ha confermato di aver ucciso il comandante di Hezbollah Taleb Abdallah in un attacco sul sud del Libano. “Ieri sera, un centro di comando di Hezbollah nell’area di Jouaiyya, nel Libano meridionale, utilizzato negli ultimi mesi per dirigere attacchi terroristici contro il territorio israeliano dal Libano sudorientale, è stato colpito dall’aeronautica. Nell’ambito dell’attacco è stato eliminato Sami Taleb Abdullah, comandante dell’Unità Nasr dell’organizzazione terroristica Hezbollah. Sami Taleb Abdullah era uno dei più alti comandanti di Hezbollah nel sud del Libano”, ha scritto l’Idf su Telegram. Il dirigente del gruppo sciita, Hashem Safieddine, ha fatto sapere che aumenteranno l’intensità, la forza e la quantità delle operazioni contro Tel Aviv dopo l’eliminazione di Abdallah.
La “Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est, e Israele”, costituita dall’Onu nel 2021, accusa le autorità israeliane “di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante le operazioni militari e gli attacchi a Gaza dal 7 ottobre 2023”, in particolare di usare “la fame come metodo di guerra” e di far ricorso ad “attacchi intenzionali contro civili e oggetti civili, trasferimento forzato, violenza sessuale, tortura, trattamenti inumani o crudeli, detenzione arbitraria”.
Allo stesso tempo ritiene “l’ala militare di Hamas e altri sei gruppi armati palestinesi” responsabili “dei crimini di guerra di aver intenzionalmente diretto attacchi contro i civili, di omicidio o uccisione intenzionale, di tortura, di trattamenti inumani o crudeli”. Per Navi Pillay, presidente della Commissione, “è imperativo che tutti coloro che hanno commesso crimini siano chiamati a risponderne”. “L’unico modo per fermare i ricorrenti cicli di violenza, comprese le aggressioni e le punizioni da parte di entrambe le parti, ha proseguito Pillay, è garantire una stretta aderenza al diritto internazionale”.


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