Secondo il Qatar, l'operazione israeliana metterà in pericolo tutti, compresi gli ostaggi
Cinque imbarcazioni delle venti che facevano parte della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza sono state costrette a interrompere il loro viaggio ed effettuare un’inversione di rotta verso Barcellona a causa del maltempo. In una nota, la Flotilla ha fatto sapere che queste navi non saranno in grado di proseguire a causa delle loro piccole dimensioni, nonostante “la missione sia ancora in corso” con le altre quindici navi. Si tratta della seconda battuta d’arresto. Domenica, ore dopo aver lasciato la città catalana, la flottiglia umanitaria era stata costretta al rientro in porto a causa delle previsioni meteorologiche avverse.
Zamir e le Idf vanno avanti a Gaza City su ordine di Netanyahu
Il Capo di Stato Maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha dichiarato che l’esercito ha iniziato le sue manovre a Gaza City. “Intensificheremo e approfondiremo le nostre operazioni”, ha detto ai riservisti. “Stiamo già entrando in aree in cui non siamo mai entrati prima e stiamo operando lì. Le Idf non offrono altro che una soluzione decisiva. La guerra non si fermerà finché il nemico non sarà sconfitto”, ha assicurato Zamir.
Centinaia di riservisti contrari ai piani del governo hanno annunciato che non si presenteranno più in servizio se chiamati a combattere nella guerra in corso contro Hamas. A scriverlo è il Times of Israel. “Siamo oltre 365 soldati, e il numero continua a crescere, che hanno prestato servizio durante la guerra e hanno dichiarato che non si presenteranno in servizio quando saranno richiamati. Ci rifiutiamo di prendere parte alla guerra illegale di Netanyahu e consideriamo un dovere patriottico rifiutare e chiedere conto ai nostri leader”, ha affermato il sergente di prima classe (in congedo) Max Kresch in una conferenza stampa a Tel Aviv.
Il Qatar attribuisce a Israele lo stallo dei negoziati
Il Qatar ha lanciato un monito a Israele sull’operazione militare in atto a Gaza City. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri Majed al-Ansari, “il pericoloso passo che Israele sta compiendo, invadendo Gaza City, data l’alta densità della popolazione e la situazione umanitaria sempre più grave, causerà la morte di centinaia di civili”.
Al-Ansari ha avvertito che l’azione israeliana “metterà in pericolo tutti, compresi gli ostaggi”, criticando la posizione dello Stato ebraico sullo stallo dei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri: “Tutti gli sforzi per far ripartire le trattative si sono scontrati con una mancanza di cooperazione da parte di Israele. Finora non c’è stata alcuna risposta all’ultima proposta. Per arrivare a un’intesa serve la disponibilità di Israele a un accordo”.
Un folto gruppo di eurodeputati scrive a Kallas
Cento eurodeputati hanno firmato un’interrogazione per chiedere all’Alta rappresentante Ue per gli affari esteri, Kaja Kallas, di fare pressioni per spingere le Nazioni Unite a creare una commissione internazionale d’inchiesta sugli attacchi contro i giornalisti a Gaza e la creazione di meccanismi di protezione internazionale per i reporter che operano nelle zone di conflitto. Lo si apprende da un comunicato diffuso dalla delegazione europea del Partito democratico, a cui è allegata la lista dei firmatari: 52 provenienti dal gruppo S&D, 21 di The Left, 16 dei Verdi/Efa, 6 di Renew e 5 del Ppe. L’iniziativa è nata dopo i due massacri di agosto: il bombardamento del 10 agosto che ha ucciso sei giornalisti di Al Jazeera presso l’ospedale Al-Shifa, e quello del 25 agosto al complesso medico Al-Nasser di Khan Younis, in cui hanno perso la vita altri cinque cronisti.