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Oggi alle 13 il Governo riferisce alla Camera su Israele

di Giovanni Vasso -

GIORGIA MELONI PREMIER GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO GUIDO CROSETTO MINISTRO


Israele, oggi alle 13 il governo sarà in aula alla Camera per riferire sullo stato della situazione e sulle prospettive della guerra che rischia di esplodere in Medio Oriente. Gli attacchi di Hamas a Israele hanno innescato una parabola di tensione che ha portato Gerusalemme ad ammassare truppe al confine con il Libano e a “riprendere il controllo” sui confini della striscia di Gaza.

Le conseguenze di un’altra escalation, di una nuova guerra ai confini dell’Europa dopo quella esplosa dentro il Vecchio Continente con lo scontro tra Ucraina e Russia, può assestare potenzialmente un colpo durissimo all’economia e alle famiglie dell’area europea. I dubbi sono tutti sull’approvvigionamento energetico. L’Italia, come ha spiegato in una nota il presidente di Federpetroli Michele Marsiglia, rischia di essere tagliata fuori e di dover rivedere, profondamente, le sue strategie. Consumatori e analisti temono un altro rialzo, consistente, dei costi delle materie prime energetiche. E sui mercati il prezzo di gas e del petrolio ha già iniziato a dare segnali inequivocabili di rincaro.

Per il momento, però, è ancora presto per trarre delle conclusioni. Quasi ad anticipare quello che verrà detto alle 13 alla Camera dal governo, il ministro alla sicurezza energetica e all’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ammette che le tensioni in Israele creano “un momento di difficoltà di cui non sappiamo ancora leggere le conseguenze”. Per il ministro: “Questa è una guerra che parte da un forte attacco terroristico, di Hamas, e si inserisce in un processo di pacificazione che vede coinvolta la prima potenza dell’area araba, l’Arabia Saudita, che stava portando avanti la strada della pacificazione, facilitando tutta una serie di azioni che riguardavano le forniture energetiche dal petrolio al gas”. Vede pochi margini per una mediazione il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Un evento come questo non solo non si verificava dai tempi drammatici della ultima guerra mondiale, ma è il più grave attentato ai civili che la storia di Israele ricordi. La mediazione può sempre avvenire quando vi è la volontà delle parti di affrontare un percorso di pace. Non mi sembra, anche viste le reazioni sui social dei popoli palestinesi e anche degli iraniani, che c’è in questo momento una volontà di discostarsi dalla voglia di annientare lo Stato di Israele”. Per La Russa: “Israele deve essere difeso e tutelato nella sua integrità, nella sua indipendenza, nella sua libertà di esistere”.


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