Cultura & Spettacolo

Parchi marini dell’Adriatico: l’accordo Italia-Croazia

di Angela Arena -


Con l'”Obiettivo principale di rafforzare lo stato di protezione di tre aree marine protette, per trasformarle in parchi marini dell’Adriatico, l’Arpa Molise ha di recente siglato un accordo con l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale della contea di Zara, in Croazia. Il progetto si chiama Mapa (Marine adriatic parks, ovvero ‘Parchi marini dell’Adriatico’). Le aree coinvolte nel piano per la tutela degli habitat marini della regione adriatica sono l’Isola di Silba in Croazia, l’area marina protetta del Parco regionale del Conero in Italia, nelle Marche e l’area della foce del Trigno, in Molise.

Il progetto di cooperazione territoriale europea, ufficialmente avviato nell’ambito del Kickoff meeting a Zara e finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia, vede dunque la partecipazione di partner territoriali sia italiani, che croati, tra cui Arpa Molise, Marine explorers, 20000 Leagues Italia e l’Università politecnica delle Marche, sempre in Italia. Nel progetto ricade anche la foce del fiume Trigno che ricopre la zona estesa sul territorio di Montenero di Bisaccia, suddividendone in due la fascia costiera: i primi 35 km scorrono totalmente in territorio molisano, mentre per altri 45 km segna il confine tra Molise e Abruzzo.

Mentre la zona a sud è ancora allo stato selvaggio – anche quello più interessante dal punto di vista storico e naturalistico dove le sorgenti ad un passo dal tempio sannitico di Pietrabbondante, costeggiando il bosco degli Abeti Soprani della riserva di Collemeluccio-Montedimezzo – quella a nord è molto più urbanizzata e turisticamente fruibile; da lì poco distante è presente anche il caratteristico porticciolo di Marina Sveva. In passato la parte finale di questo fiume, che disegna il confine tra Molise e Abruzzo, è stata nel mirino di associazioni ambientaliste, che periodicamente ne ha criticato proprio la qualità delle acque.

Di recente, l’area circostante la foce del Trigno è stata attenzionata dalla stessa Arpa Molise che, in seguito a un improvviso cambio di colore ne ha analizzato le acque. Il corso d’acqua ha destato preoccupazioni, perchè tendeva a scurisrsi nella zona che dal ponte della ferrovia conduce fino al mare. Dalle analisi non è emerso uno stato allarmante, sebbene non ottimale: vedremo se con l’istituzione del parco marino i parametri rimarranno gli stessi, o tenderanno ad un miglioramento, permettendo ai visitatori di ammirare ungo le sue sponde, la folta vegetazione fatta di salici, pioppi, maggiociondoli, cerri e abeti, nonché, l’habitat ideale per aironi, germani reali, cenerini e nitticore.


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