Politica

Pillole di Politica

di Redazione -


° Laura Ravetto, …elettorale il suo approdo nella Lega

Prepariamoci a vederla di nuovo in Parlamento, anche se con una “felpa” diversa e…più larga.

I suoi ex compagni di Partito si chiedono ancora perché – dopo ben 15 anni di militanza in Forza Italia, e con tutti gli onori – Laura Ravetto sia “saltata” su Salvini.  La risposta la dà lei stessa, e con una franchezza sconcertante ma ad un tempo ammirevole. “Sono stata eletta in un collegio uninominale dove la Lega ha molti più consensi di Forza Italia”.

Serve altro? Berlusconi è “diversamente giovane”, malato e, quando sarà, gli Azzurri  senza il suo carisma e i “suoi” soldi  se la giocheranno con il 2 per cento di Renzi. E allora Ravetto, previdente, si guarda intono e  sceglie un Partito – guarda caso – in testa ai consensi. Laureata in legge certo,  ma con una vocazione di ragioniera.

 

 ° Lega “di governo” ma anche “di riaperture”

In Consiglio di Ministri, in cattedra Draghi, tutti zitti e “allineati” ai dati preoccupanti sull’andamento dell’epidemia. Poi, fuori di Palazzo Chigi, si assiste ad un “tana libera tutti”.

Ed ecco che la Lega, con un occhio al calcolo elettorale ed un altro all’incalzare dei “patrioti” di Giorgia Meloni , sposa la protesta di piazza e “spara” date a casaccio: Salvini – non si capisce su quale base – dà per certo il 19 di aprile mentre il ministro Garavaglia gli fa da eco spostando però la data del “tutti fuori” al 2 giugno quando, immaginiamo, a sfilare i via dei Fori Imperiali non saranno le forze armate ma ristoratori festanti con tavolini e casseruole, baristi con croissant e tazzine di caffè, ambulanti con i loro carrettini multicolori e quanti non riescono a capire che le loro attività, senza clienti, sarebbero destinate a fallire ugualmente. 

 

° Il “caso” Sardegna: in un mese da bianca a rossa

Un mese fa la Sardegna era regione bianca, oggi è diventata rossa. Un po’ come avvenne la scorsa estate quando mega yacht e barche d’alto bordo affollarono i  porti dell’isola, le discoteche si riaprirono, i ristoranti si riempirono, le spiagge tornarono ad essere mete ambite di turisti.

E quello che avvenne allora, si è verificato anche ora, e dimostra che sono i comportamenti delle persone a determinare il colore di una Regione. Per cui diventa difficile dare, sin da oggi, indicazioni in anticipo come pretendono invece Salvini e compagni.

 

° Covid: “riaprire”? I dati dicono no? Allora abbassiamo i parametri

Se i dati non lo consentono, una soluzione c’è: abbassare i parametri per permettere alla gente di viaggiare e agli esercizi commerciali di riprendere le  attività. E’ la soluzione di diverse forze politiche, Lega e Forza Italia in testa, ma che si sta facendo strada anche nella “capa” di alcuni esponenti del PD  come Franceschini. 

Che farà Draghi? Non si sa. Ma, se per ragion di Stato dovesse piegarsi alle “pressioni” di chi cerca un effimero consenso elettorale, si abbia il buon gusto di cancellare espressioni come “in sicurezza” o “prima la salute”.

Quando entrò in vigore l’euro, i commercianti si affrettarono, in 24 ore, a non rispettare il cambio ufficiale e a vendere le tante scorte di magazzino, acquistate in lire, sulla base dei nuovi valori. Furono anni, per loro, di facili e grandi guadagni. Ma qualche tempo dopo i negozi si vuotarono perché la gente non aveva da spendere.

Con le riaperture “in sicurezza” solo sulla carta si rischia una riesplosione della pandemia, di nuovo con molti decessi. E allora quanti saranno rimasti ancora a frequentare  ristoranti e  negozi “riaperti” con tanta superficialità?  Evitiamo gli scongiuri ma teniamolo ben presente !

PdA


Torna alle notizie in home