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Piombino, Centinaio dice no al rigassificatore

di CdG -

GIAN MARCO CENTINAIO, SOTTOSEGRETARIO AGRICOLTURA ©imagoeconomica


Il sottosegretario: “Danneggia i produttori ittici e tutto l’agroalimentare della zona. Inoltre compromette le attività turistiche e balneari”

Il sottosegretario del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Gianmarco Centinaio si è pronunciato in maniera negativa sul progetto di un impianto di rigassificazione nel porto di Piombino. Parlando con askanews, l’esponente della Lega ha dichiarato infatti che secondo lui l’impianto “rischia di causare ingenti danni ai produttori ittici e a tutto l’agroalimentare della zona non solo sul piano strettamente produttivo, ma anche su quello dell’immagine”. Inoltre “compromette le attività turistiche e balneari”, dice ancora Centinaio. Che fa sapere di aver proposto le sue conclusioni in merito al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri Patuanelli, Cingolani e Garavaglia, ai quali ha espresso una forte preoccupazione riguardo appunto al posizionamento di un rigassificatore nel golfo di Follonica.

Il sottosegretario ricorda infatti che nell’area “operano aziende di itticoltura e di maricoltura per un totale di quasi duecento addetti, che la rendono il primo polo produttivo italiano con circa settemila tonnellate di pescato all’anno, pari ad oltre il 60% della produzione nazionale. Sarebbe insensato se per compensare le perdite, dovessimo essere costretti a importare dall’estero”.

E non è tutto, perché nella zona ci sono “numerose attività agricole, produzioni ortofrutticole, allevamenti di bestiame”, senza contare che la stessa è sede di produzioni di denominazione di origine controllata e garantita e anche di “numerose attività turistiche e balneari che da tempo hanno puntato su uno sviluppo economico sostenibile, naturalistico e di basso impatto ambientale”.

Senza contare che non vanno trascurati i “pericoli legati al funzionamento del rigassificatore”. Che potrebbero portare, in caso di problemi, a pagare anche “un alto prezzo in termini di immagine” dato che “la Toscana ha una fortissima immagine di marketing soprattutto nell’agroalimentare”. La conclusione di Centinaio è che va chiesto alle autorità competenti di “acquisire i dettagli del progetto e le garanzie sulla sostenibilità in tutte le sue fasi”.


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