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Pisacane sulla panchina del Cagliari, scelta di cuore rossoblu

Napoletano, è da anni la bandiera del calcio della Sardegna: la sua carriera, il dolore nella sua storia personale

di Giorgio Brescia -

Fabio Pisacane (dal sito web del Cagliari Calcio che saluta la sua panchina)


Fabio Pisacane, 39 anni, è ufficialmente il nuovo allenatore del Cagliari Calcio. Il club ha annunciato oggi la sua nomina dopo la firma di un contratto fino al 30 giugno 2026 con l’ opzione di rinnovo automatico per un’ulteriore stagione.

Pisacane, una vita per il Cagliari

Napoletano, Pisacane è stato un difensore centrale che ha collezionato oltre 430 presenze tra i professionisti, di cui più di 150 con la maglia del Cagliari. È arrivato nell’isola nell’estate 2015, diventando una vera e propria bandiera rossoblu e contribuendo alla promozione in Serie A e alla permanenza del club nella massima serie per cinque stagioni consecutive.

Le scarpette al chiodo, la permanenza nel Cagliari

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Pisacane ha subito iniziato la carriera da allenatore, rimanendo sempre all’interno del club sardo. Entrato nello staff tecnico della prima squadra come collaboratore tecnico, ha guidato la squadra ad interim in occasione della vittoria contro il Cosenza (2-0) nel dicembre 2022, prima dell’arrivo di Claudio Ranieri.

E’ poi passato al settore giovanile, diventando prima vice-allenatore e poi allenatore della Primavera. Da tecnico della Primavera, ha ottenuto due settimi posti in classifica e, soprattutto, conquistata la Coppa Italia di categoria battendo il Milan in finale (3-0) nell’aprile di quest’anno, primo storico successo per il club in questa competizione.

La sua tecnica

In panchina ha spesso utilizzato il modulo 3-5-2, mostrando grande capacità di gestione del gruppo e attenzione alla preparazione tattica. Prenderà il posto di Davide Nicola, il cui rapporto con il Cagliari si è interrotto questa volta dopo una sola stagione, conclusa con la salvezza in Serie A.

Pisacane, bandiera rossoblu

La scelta della società, guidata dal presidente Tommaso Giulini, è stata definita “coraggiosa” e “contro corrente”: preferito un tecnico giovane, interno al club e profondamente legato ai colori rossoblu, rispetto a profili più esperti come Paolo Vanoli, sondato nei giorni precedenti. Il club punta su Pisacane per la sua forte identità, il senso di appartenenza e la capacità di trasmettere questi valori alla squadra, oltre alle sue doti di leadership e motivazione del gruppo.

La promozione di Pisacane rappresenta anche un investimento sulla continuità e sulla valorizzazione del lavoro svolto nel settore giovanile, dal quale sono emersi non pochi talenti sotto la sua guida.

L’amore di Cagliari, una vita segnata dal dolore

Il nuovo tecnico è molto amato dai tifosi e dalla dirigenza per le sue qualità umane, la dedizione e la grinta, che lo hanno reso un esempio sia in campo che fuori. Ha trovato nell’isola la sua “terra adottiva” e una seconda casa, scegliendo di restare a Cagliari anche dopo il ritiro, a testimonianza di un legame profondo con la città e il club.

La sua storia personale è segnata da una forte resilienza: da calciatore ha superato gravi difficoltà fisiche, in giovane età fu colpito dalla sindrome di Guillain-Barré, che rischiò di comprometterne la carriera, diventando simbolo di determinazione e coraggio.

La società lo onora con parole significative: “Innata leadership, Pisacane è un predestinato della panchina: carismatico, grazie alle sue qualità umane sa entrare subito in sintonia con lo spogliatoio, abile nella gestione e nella motivazione del gruppo. Lavoro e organizzazione i suoi mantra, alla scrupolosa preparazione tattica e alla duttilità unisce il temperamento e la grinta di chi ha ambizione e fame di successo”.

Una scelta di cuore

Fabio Pisacane rappresenta una scelta di cuore e di progetto per il Cagliari: un tecnico giovane, già protagonista in rossoblu sia da calciatore che da allenatore delle giovanili, chiamato ora al debutto in Serie A con la prima squadra. La società punta sulla sua identità, il senso di appartenenza e la capacità di trasmettere entusiasmo, lavoro e organizzazione, con l’obiettivo di consolidare la permanenza in Serie A e valorizzare il patrimonio tecnico e umano del club.


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