Food

Pizza Day: oggi il mondo celebra l’alimento più amato

di Angela Arena -


Dedicata ad uno dei piatti made in Italy più famosi e apprezzati al mondo – e istituita nel 2017, anno in cui l’iconica pietanza marchio comunitario STG ha ricevuto dal Comitato Unesco il titolo ufficiale di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la Protezione Culturale Immateriale – cade oggi, il 17 gennaio, la giornata internazionale della pizza o pizza Day. Come di recente dichiarato da Lopa, portavoce della Consulta Nazionale Agricoltura e Turismo “La valorizzazione della pizza napoletana sancisce la leadership nazionale nel vasto panorama della gastronomia popolare di qualità, con valore storico, culturale, economico e sociale”. Tuttavia, sebbene nel Belpaese sarebbero circa 127 mila le aziende che vendono pizza sfornando circa 8 milioni al giorno e generando un fatturato annuo di 15 miliardi di euro, il simbolo della gastronomia italiana è ormai conosciuto e amato a livello planetario e in alcuni Stati il suo consumo è addirittura più elevato rispetto al nostro. Pare che la nazione dove si mangia più pizza al mondo sia la Norvegia e, mentre in Italia il suo consumo annuale raggiunge gli 8 kg, negli Stati Uniti sfiora i 13 kg. In molti conoscono il Pizza Day, meno note le sue antichissime origini: lo dimostra un affresco pompeiano di 2000 anni fa scoperto lo scorso giugno sulla parete di un’antica domus, raffigurante un vassoio su cui vi è una focaccia tonda e piatta condita con frutta e spezie, appartenente alla tradizione pittorica ellenistica degli xenia, i doni, offerti all’ospite. Tuttavia, fino alla fine del ‘700, l’alimento venduto nelle bancarelle della Napoli borbonica non ha goduto di grande considerazione, essendo spesso associato alla povertà. Fu solo in seguito alla visita della regina Margherita di Savoia nel 1889, che la pietanza divenne popolare. Infatti, la pizza classica farcita con pomodoro, mozzarella e basilico e che reca il nome della Regina, si deve alla creatività del pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito che in suo onore realizzò la pietanza con i colori della bandiera italiana. Anche la scelta del 17 gennaio è fortemente evocativa delle tradizioni dei pizzaioli partenopei, secondo cui, fino al 1924-1925, nel giorno in cui la chiesa cattolica celebra Sant’Antonio Abate, patrono degli animali ma anche del fuoco e dei fornai, facevano mezza giornata di lavoro per poi andare a Capodimonte e ai Colli Aminei a festeggiare il Santo con un falò.


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