Ponte sullo Stretto, Salvini: “Risponderemo punto su punto. Partiremo a febbraio”
Il ministro della Giustizia Nordio chiede una riflessione sugli interventi a gamba tesa dei giudici
Il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini è regolarmente a Palazzo Chigi per partecipare alla riunione convocata dalla Presidente Giorgia Meloni per sciogliere il nodo del Ponte sullo Stretto, dopo la doccia fredda della Corte dei conti. Salvini è stato al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione. L’obiettivo – si sottolinea – “è trovare una soluzione per far partire i lavori”. “Il Vicepremier e Ministro è determinato”, riferisce il Mit. L’esecutivo è chiamato a prendersi la responsabilità di riapprovare il progetto prima in Cdm e poi in Parlamento.
La Lega serra i ranghi
Il consiglio federale della Lega convocato questa mattina non è stato spostato, dato che verte solo su questioni tecniche. L’assenza del leader è giustificata.
Il comunicato della Corte dei conti
La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera. “Il rispetto della legittimità, si legge nel comunicato stampa, è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati”.
La minoranza si attacca al Ponte sullo Stretto
Le opposizioni stanno provando a cavalcare l’onda, con richieste di dimissioni di Salvini e previsioni di una caduta imminente dell’esecutivo. “La Corte dei Conti ha demolito il non-progetto del Ponte sullo Stretto. Come avevo previsto due anni fa, il Governo Meloni sarebbe potuto cadere sul Ponte o dal Ponte. E ci siamo quasi”, ha dichiarato il deputato del Partito democratico, Roberto Morassut. “Questo pronunciamento così rigoroso e indipendente – continua l’esponente dem – dimostra la nullità del Governo e di chi lo dirige. Giorgia Meloni, invece di prendersela con la Corte dei Conti, dovrebbe prendersela con i suoi collaboratori e con i suoi ministri pasticcioni, a cominciare dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini”. Per Morassut, “gli strali lanciati contro la Corte mostrano solo disperazione”, perché “il Governo resta con un pugno di mosche in mano. E si avvicina il suo addio”.
La replica di Salvini
“Attendiamo con estrema tranquillità i rilievi della Corte dei Conti a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto. Mi sarebbe piaciuto partire con i cantieri a novembre”, invece “partiremo a febbraio”. Lo ha assicurato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al termine della riunione sul Ponte sullo Stretto a Palazzo Chigi.
L’affondo di Nordio
Carlo Nordio, durante un punto stampa a seguito dell’approvazione della riforma sulla separazione delle carriere in aula del Senato, ha chiesto una riflessione sullo sconfinamento dei giudici: “Non entro nella decisione della Corte dei Conti. Tuttavia assistiamo anche in Italia a un processo di giurisdizionalizzazione, ovvero all’intervento progressivo delle magistrature contabili, amministrative, civile e penali in campi della politica. su questo bisogna fare una riflessione in ambito nazionale e europeo”.
La nota di Palazzo Chigi
Nella tarda mattinata è arrivata anche la comunicazione ufficiale del governo. Si attenderà la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei Conti. E “solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Rimane fermo l’obiettivo, pienamente condiviso dall’intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell’opera”.
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