Possibili novità sull’omicidio di Chiara Poggi: dubbi sull’ora della morte
La consulenza che la Procura di Pavia ha affidato a Cristina Cattaneo potrebbe far emergere novità importanti sul delitto di Garlasco
Le novità sull’omicidio di Chiara Poggi stanno scuotendo nuovamente l’opinione pubblica e il mondo giudiziario. Il caso di Garlasco, uno dei più discussi degli ultimi vent’anni, sempre regalare sempre nuovi colpi di scena. Al centro dell’attenzione c’è adesso la nuova consulenza affidata dalla Procura di Pavia all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata di riesaminare le cause e la dinamica del delitto avvenuto il 13 agosto 2007.
L’ora della morte potrebbe cambiare tutto
Tra gli elementi più rilevanti delle indagini in corso vi è la revisione dell’ora esatta della morte di Chiara Poggi. Da quanto trapela, la nuova consulenza avrebbe portato a ipotizzare che l’omicidio non sia avvenuto in un unico momento, ma in più fasi, lasciando alla vittima il tempo di tentare una difesa. Ciò potrebbe spostare l’orario del delitto fino alle 11:00, in contrasto con quanto stabilito finora, ossia entro le 9:35. Un dettaglio non è marginale. L’orario finora accreditato è stato uno dei pilastri su cui si è basata la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, attualmente in via di conclusione di una pena di 16 anni.
Il nuovo indagato: Andrea Sempio
La nuova inchiesta vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Nei giorni scorsi, la Cattaneo ha sottoposto Sempio a un esame antropometrico, nell’ambito della verifica di compatibilità con tracce e dinamiche ipotizzate sulla scena del crimine. L’eventuale spostamento dell’ora della morte aprirebbe, infatti, nuovi scenari investigativi.
Scontro tra difesa e magistratura: “notizie false diffuse ad arte”
Parallelamente agli accertamenti tecnico-scientifici, non mancano le polemiche legate alla gestione degli atti giudiziari e alle presunte fughe di notizie. L’avvocato Domenico Aiello, legale dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti (oggi indagato a Brescia per corruzione nell’ambito della precedente archiviazione di Sempio), ha denunciato pubblicamente la diffusione di informazioni false. Secondo Aiello, non vi sarebbe stata alcuna nuova richiesta di sequestro di materiale elettronico al suo assistito, smentendo notizie circolate sui media. L’avvocato ha attaccato duramente l’attuale clima mediatico, parlando di narrazione “surreale e kafkiana” e accusando la stampa di “voglia insaziabile di prime pagine”.
La replica dell’Anm: “attacchi gratuiti e delegittimazione”
Non si è fatta attendere la risposta dell’Associazione Nazionale Magistrati di Brescia, che ha definito le accuse “gratuiti e scomposti attacchi” e una forma di “esercizio intimidatorio del diritto di difesa”. L’Anm ha ricordato che la critica è legittima, ma non può trasformarsi in delegittimazione dell’attività giudiziaria con “mere illazioni”. Anche il presidente nazionale dell’Anm, Cesare Parodi, ha espresso preoccupazione per quella che ha definito “ossessività mediatica” sulla vicenda. Parodi ha sottolineato che esiste una sentenza definitiva non oggetto di revisione, mentre le nuove indagini sono ancora in fase preliminare.
Un caso ancora aperto nella memoria collettiva
Le novità sull’omicidio di Chiara Poggi riaccendono il dibattito su uno dei cold case più controversi della cronaca italiana. Se le conclusioni della nuova consulenza dovessero essere confermate, potrebbero aprire la strada a scenari imprevedibili, fino all’ipotesi di una richiesta di revisione del processo di Alberto Stasi. Per ora, restano aperte le indagini e alta l’attenzione pubblica. Anche a distanza di quasi vent’anni, la verità su ciò che accadde quella mattina a Garlasco potrebbe non essere ancora stata definitivamente scritta.
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