Attualità

Provenzano e la “benzina” del vice di Soros

di Angelo Vitale -

L'ex ministro dem Peppe Provenzano


“La politica, le istituzioni e le campagne elettorali hanno costi. Non si può eliminare il finanziamento, potremmo incorrere nel rischio di una lobbizzazione dei partiti”: parole di Emanuele Macaluso in un’intervista del 2012 a Tempi. Quando il 19 gennaio di tre anni fa il politico e sindacalista comunista morì, uno dei primi a commentare fu Giuseppe Luciano Calogero Provenzano, detto Peppe: “E’ stato come un padre. Si è spento il faro. Resta la scintilla”. Che, come nei motori, ha bisogno di benzina, uno dei più popolari sinonimi dei soldi. Quelli che da giorni fanno rumore ai margini del Pd con lo scoppio del “caso Agenda”, l’associazione fondata dall’ex guru di Barak Obama e tre dem fedelissime di Elly Schlein, foraggiata con due tranche per 1 milione complessivo di euro dalla no profit svedese Democracy & Pluralism guidata dall’imprenditore Daniel Sachs, vicepresidente di Open Society, la fondazione del banchiere George Soros.

Giuseppe Provenzano, all’epoca e ancora per un mese, fu ministro della Repubblica, nel governo Conte due, per il Sud e la coesione territoriale. Una carriera rapida in Svimez, da ricercatore a vicedirettore. Per il resto, se ne può leggere in un ritratto al curaro di Susanna Turco su L’espresso del 2021: “Da portaborse dell’assessore regionale (siciliano, ndr) Luca Bianchi, quota Bersani, fece il giro dei poteri forti dell’isola per accreditarsi come lo studioso del futuro”.

Poi, per meno di un anno, fu consulente di Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente nel governo Letta. Quell’Orlando che giorni fa, a Genova, commentando a modo suo – solitario nel Pd – il “caso Agenda”, diceva “Bisognerebbe interrogarsi sul perché una fondazione che vuole finanziare giovani leader trovi la possibilità di farlo nel Pd e non in altre forze politiche”. Giuseppe Provenzano, invece, non ha commentato, né chiarita, la destinazione precisa dei finanziamenti ottenuti da Agenda per 13.211,97 euro. “Benzina” raffinata in Svezia dalla fondazione del vice di Soros.


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