Attualità

Pubblica sicurezza: un cantiere sempre aperto tra sfide e partecipazione

di Giuseppe Tiani -


Analogamente a quanto avviene nella Pubblica Amministrazione, la Polizia di Stato è interessata da tempo ad un programma di riforme originato dalla crescente domanda di sicurezza, un processo definito di “reingegnerizzazione della Pubblica Amministrazione”, nella sua accezione più ampia. L’evoluzione riformatrice ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse umane e strumentali, affinché si razionalizzi e si spenda meglio il denaro pubblico in ossequio ai principi del new public management, al fine di rispondere alle mutate esigenze di una società sempre più multietnica e connessa.
Le sfide che la polizia affronta da tempo si confrontano anzitutto con il sovraccarico di lavoro dei poliziotti, dovuto all’aumento di funzioni e servizi, nonostante resistenze o incapacità a porvi rimedio con riforme organiche, vuole realizzare un cambio di paradigma culturale per nuovi modelli organizzativi e operativi. La richiesta di maggiore sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina e i reati predatori, il fenomeno del cyber crime, le limitate risorse finanziarie, la carenza logistica e alloggiativa del personale, stipendi troppo bassi e carriere bloccate per un decennio, sono le criticità che hanno caratterizzato gli ultimi quindici anni e determinato nuove politiche gestionali della Sicurezza Pubblica. Nella definizione degli interventi si parte dalla constatazione che è cambiata la percezione di sicurezza delle nostre comunità, che invocano la certezza della pena detentiva e controlli di polizia efficaci e risolutivi, soprattutto nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto, e reputano utile ogni iniziativa che instaura un contatto diretto tra agenti di polizia e popolazione, anche per le aree penalmente non rilevanti ma interessate da fenomeni come quello dei “maranza”, caratterizzati da condotte arroganti e prevaricatrici. Alla mutata percezione di insicurezza, a cui certamente contribuisce il fenomeno migratorio clandestino e la povertà del lavoro, ha fatto riscontro una rinnovata visione del poliziotto nel rapporto con i cittadini.
Lo sforzo intrapreso dalla Polizia di Stato e dai poliziotti è quello d’incidere positivamente sulla percezione di insicurezza delle nostre comunità, avvicinando le istituzioni alla popolazione e semplificando la comunicazione con i cittadini anche attraverso i social. Le volanti e i poliziotti di quartiere, la polizia cibernetica per il contrasto al crimine informatico e alla pedopornografia, la cybersecurity per la tutela delle infrastrutture critiche, il sistema di raccolta delle denunce a domicilio e on line, gli uffici mobili di polizia, sono alcune delle iniziative della polizia nell’ultimo decennio, che tra l’altro hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva della popolazione nella collaborazione con le istituzioni.
Ma la collaborazione è richiesta anche alle autonomie locali, che devono essere al fianco delle polizie nazionali per garantire il decoro e la sicurezza urbana. Infatti, uno dei tasselli delle politiche della sicurezza integrata, attiene al recupero del degrado urbano o alla maggiore illuminazione di una strada, o ancora alla realizzazione di un marciapiede, alla previsione di una fermata aggiuntiva dell’autobus o all’urbe pulita e priva di angoli e piazze con accumulo di rifiuti, attività demandate agli enti locali ma che danno il senso dell’espressione “sicurezza integrata”. Tematiche su cui occorre credere e investire affinché il cambiamento strategico e organizzativo siano elastici e adattabili rapidamente, come si conviene ad un corpo di polizia ad ordinamento speciale, che esprime Autorità di Pubblica Sicurezza di natura civile.
Il cambiamento strategico presuppone il monitoraggio costante dei fenomeni delittuosi, per la conseguente elaborazione e pianificazione delle strategie di contrasto, che comportano appunto elasticità dei processi organizzativi e d’impiego della polizia, nonché modelli formativi dei poliziotti adeguati di cui oggi sono carenti perché in parte superati. Il coinvolgimento dei dipendenti, che sono gli attori del mutamento è richiesto soprattutto per le strutture gerarchiche, al fine di evitare cali motivazionali e d’impegno, nonché resistenze alle direttive dei vertici. Un contesto in cui è necessaria la condivisione con personalità chiave opportunamente coinvolte, tra i quali i leader sindacali in uniforme. In conclusione, garantire la sicurezza ai cittadini deve indurre a considerare ogni aspetto che possa nell’ottica dei principi di efficienza ed efficacia migliorare l’azione e qualità dei servizi di Polizia. Tale sforzo è necessario nella prospettiva di un progetto ampio e condiviso, che si sostanzi nell’obiettivo fondamentale di assicurare alla collettività l’esercizio dei diritti civili e sociali.
In sintesi la Pubblica Sicurezza è un cantiere sempre aperto perché deve affrontare quotidianamente le sfide dei mutamenti criminogeni, socio politici e tecnologici, per garantire che le nostre libertà democratiche non vengano erose o snaturate.


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