Politica

“Questa Schlein mi piace. Meloni si può battere ma dialogo con tutti”

di Edoardo Sirignano -

MICHELE EMILIANO PRESIDENTE REGIONE PUGLIA


“Bisogna assolutamente fare tesoro delle esperienze passate. Se le forze progressiste si fossero alleate alle scorse politiche oggi probabilmente avremmo un’altra Italia”. Per il governatore della Puglia Michele Emiliano Schlein può battere Meloni solo con una proposta programmatica in grado far sintesi anche fuori dal Pd.

 

Mentre nelle città gli studenti non riescono a pagare gli affitti, tanti piccoli centri sono sempre più vuoti. Come rendere le aree interne più attrattive?
In Puglia abbiamo misure specifiche per far riscoprire la bellezza di questi luoghi e generare nuove attività. Promuoviamo i territori con progetti come l’albergo diffuso che mirano proprio a riportare i giovani nei centri abbandonati. Sono iniziative che possono funzionare come patto generazionale tra cittadini residenti in procinto di emigrare e anziani proprietari di case sfitte. Ma soprattutto stiamo investendo decine e decine di milioni sulle cosiddette aree interne anche approfittando dei fondi europei e dei fondi del Ministro Franceschini per i borghi trasformando per esempio il comune di Acccadia, sui Monti Dauni in provincia di Foggia, in un sito totalmente rinnovato ed iper tecnologico. Turismo, Università e attrazioni di investimenti tecnologici nei paesini più belli di Puglia.

 

Il Pnrr può essere la sola medicina ai problemi del Mezzogiorno?
Sulla gestione da parte del Governo del Pnrr c’è molta preoccupazione, anche per il mancato coinvolgimento delle regioni. Così pure sul blocco del Fondo Sociale di Coesione, che per l’80% deve venire al Mezzogiorno. Abbiamo chiesto sia come Conferenza delle Regioni sia individualmente di parlare col ministro Fitto, perché le conseguenze di questi ritardi e della mancata condivisione sulla programmazione rischiano davvero di colpire i nostri territori, i nostri progetti strategici, le nostre imprese.

 

Tanti i pugliesi che lasciano la propria terra per studiare e lavorare fuori. Come invertire il trend?
Stiamo investendo moltissimo nel sostegno all’università e alla ricerca, abbiamo contributo con fondi regionali in maniera determinante a creare tre nuove facoltà di medicina e anche l’esperienza unica della MedTec, un corso altamente specializzato che formerà medici con competenze ingegneristiche e ingegneri con competenze mediche. Siamo regione virtuosa nel generare start up e imprese innovative in fortissima connessione con i nostri atenei. Garantendo ovviamente il diritto allo studio: la Puglia è tra le regioni che riescono a finanziare borse di studio per tutti gli aventi diritto e che sono pronte a finanziare le residenze universitarie per accogliere quegli studenti che non sostengono i costi della grandi città italiane ed europee.

Si parla molto di Autonomia. Quella proposta dal ministro Calderoli è un bene o un male per le comunità?
La proposta Caldaroli non corrisponde al disegno del legislatore costituzionale e neanche a un criterio di buona amministrazione. Si rischia di avere un Paese nel quale un’impresa, una famiglia, un cittadino, muovendosi sul territorio nazionale avrà come interlocutore, per materie importantissime, a volte lo Stato e a volte le Regioni, sia dal punto di vista legislativo, che amministrativo. Per non parlare delle regioni che diventeranno onnipotenti, della questione ancora aperta dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, della necessità che un tema così rilevante venga discusso dal Parlamento, cosa che non sta avvenendo.

Cosa ne pensa del presidenzialismo e delle riforme proposte dalla premier Meloni?
Ci prospettano una repubblica presidenziale senza contrappesi con una babele di ordinamenti giuridici regionali “fai da te”, un Parlamento che perde la sua centralità: questa prospettiva riduce gli spazi della democrazia, riportando indietro le lancette della storia. E a farlo è una maggioranza salita al potere con voto minoritario nel paese solo grazie a una legge elettorale che non tutela a sufficienza le minoranze che non riescono ad aggregarsi prima delle elezioni. Contrasteremo questo disegno antidemocratico chiamando a raccolta tutte le forze parlamentari e sociali che non condividono questa visione

È d’accordo sulla scelta della segretaria Schlein di ritirarsi sull’Aventino?
Elly Schlein non ha chiuso alle riforme. Ritiene però che il Presidenzialismo sia sbagliato. I nostri padri costituenti hanno costruito l’architrave istituzionale con pesi e contrappesi tra i poteri dello Stato. La figura del Presidente della Repubblica va preservata.

Cosa ne pensa del nuovo esecutivo dem. Qualcuno dice che è troppo orientato a sinistra. È d’accordo?
Elly Schlein sta schierando una nuova generazione alla guida del Pd. E questo sta suscitando attenzione e interesse da parte di moltissimi italiani delusi dalla politica. Sarà importante, per costruire un progetto di governo, ripartire da un programma chiaro, scritto in maniera partecipata, che possa diventare il punto di partenza di un patto con le altre forze progressiste e con i cittadini.

Qualche giorno fa a San Giovanni Rotondo ha incontrato Fioroni e altri esponenti del mondo riformista. L’idea di una federazione non troppo progressista è ancora possibile?
Ho grande rispetto e attenzione per tutte le anime riformiste e progressiste che si pongono come alternativa alla destra. In Puglia abbiamo un’esperienza di governo che si fonda sul dialogo, sul saper fare sintesi e anche su programmi molto chiari da realizzare.

Lei è considerato un esempio di buone prassi dal punto di vista amministrativo. È venuto il momento che sindaci e governatori facciano rete?
In realtà questa rete già si esprime attraverso alcuni organismi, come la Conferenza delle Regioni, dove si riesce quasi sempre a trovare una intesa su temi complessi, superando le diversità di posizionamento politico o territoriale. Lo considero un bel laboratorio di dialettica istituzionale.

La sinistra odierna si concentra troppo sulla diatriba tra rossi e neri, dimenticando i problemi quelli veri, ovvero una sanità al collasso, trasporti carenti e infrastrutture lasciate a metà…
Questo forse può verificarsi nei dibattiti romani, ma le assicuro che chi governa i territori è totalmente concentrato ad affrontare problemi concreti, a come superare le disparità che ancora ci sono imposte tra nord e sud, a sostenere l’economia, il lavoro, i giovani. Attenzione a non cadere nei luoghi comuni: posso parlare per la mia Regione, che è la più virtuosa in Italia per capacità di spesa di fondi europei, questo significa grande progettualità ed efficienza, con i livelli essenziali di assistenza più che nella media nazionale. Questi sono risultati concreti di buon governo che il centro sinistra dovrebbe portare ad esempio.

L’Italia, oggi più che mai, ha bisogno di uomini del fare. Ha mai pensato di fare un passo oltre la Puglia?
Ho la fortuna di fare il presidente della regione in cui sono nato, che amo tantissimo, mancano più di due anni alla fine del mandato. Il mio compito è portare a termine il lavoro cominciato e cercare di fare il meglio possibile, è l’unica cosa che mi importa.

Schlein ha davvero la possibilità di battere Meloni?
Bisogna assolutamente fare tesoro delle esperienze passate. Se le forze progressiste si fossero alleate alle scorse politiche oggi probabilmente avremmo un’altra Italia. La storia della Puglia dimostra che una alternativa di governo è possibile.


Torna alle notizie in home