Attualità

Report Caritas 2024, “La povertà in Italia”: in dieci anni +62% richieste di aiuto

Nel 2024 le persone accolte della rete Caritas sono state 277.775, con un incremento del 62.2% rispetto a 10 anni fa

di Marco Montini -


Presentato il Report “La Povertà in Italia”: i dati allarmanti della Caritas

C’è un’Italia silenziosa che ogni giorno si mette in fila. Non per un concerto, non per entrare in un negozio, ma per un pasto caldo, un pacco viveri, un consiglio, un letto. È un’Italia che si sviluppa nell’ombra delle grandi città e nelle pieghe più fragili dei piccoli centri, tra Nord e Sud, dove la povertà non è più solo emergenza, ma sta divenendo condizione quasi cronica, per non dire quotidiana.

La Povertà in Italia: i numeri del rapporto della Caritas

Secondo il Report “La povertà in Italia” di Caritas Italiana, nel 2024 le persone accolte e sostenute dai centri di ascolto e servizi informatizzati della rete Caritas sono state 277.775, con un incremento del 3% rispetto al 2023 e del 62,6% rispetto al 2014, con una crescita particolarmente marcata nel Nord (+77%) e nel Meridione (+64,7%). Nello stesso anno sono state erogate oltre 5 milioni di prestazioni, con una media di circa 18 interventi ogni assistito. Insomma, se un tempo l’emergenza riguardava principalmente i disoccupati, oggi il fenomeno dei “working poor”, il cosiddetto lavoro povero, incide fortemente sul tessuto sociale, con il 30% degli occupati che fatica ad arrivare alla fine del mese.

Un trend che fa il paio con un altro aspetto preoccupante: l’incremento delle richieste di aiuto da parte degli over 65, raddoppiati in dieci anni, dal 7,7% nel 2015 al 14,3% nel 2024. Dati, quelli della Caritas, che riflettono l’impatto delle crisi economiche degli ultimi anni, dalla crisi finanziaria del 2008, alla pandemia da Covid-19, fino alle recenti tensioni commerciali e militari internazionali.

Il report e i focus tematici: il disagio abitativo e le vulnerabilità sanitarie

Il report si concentra poi su due focus tematici: il primo riguarda il disagio abitativo, attualmente una delle dimensioni più critiche della povertà. Nel 2024, secondo l’Istat, il 5,6% degli italiani vive in grave deprivazione abitativa e il 5,1% è in sovraccarico dei costi, non riuscendo a gestire le spese ordinarie di affitto e mantenimento. Tra le persone seguite dal circuito Caritas, la situazione appare molto più grave: di fatto una su tre (il 33%) manifesta almeno una forma di disagio legata all’abitare.

Il secondo focus è dedicato alle vulnerabilità sanitarie, e denuncia in primo luogo il tema della rinuncia sanitaria: in Italia, secondo l’Istat, circa 6 milioni di italiani (il 9,9% della popolazione) hanno rinunciato a prestazioni sanitarie essenziali per costi o attese eccessive. Tra le persone assistite dal circuito Caritas la situazione appare più complessa: almeno il 15,7%, ad esempio, manifesta vulnerabilità sanitarie, spesso legate a patologie gravi e alla mancanza di risposte da parte del sistema pubblico. “Il Report statistico – commenta il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello – ci consegna le storie di persone che ogni giorno incrociamo nei nostri servizi. Non si tratta solo di numeri, ma di donne e uomini che appartengono alle nostre comunità. I dati ci aiutano a capire, ma non bastano da soli. Ci chiedono di andare oltre una lettura superficiale, oltre l’analisi sociologica. In gioco c’è la vita di chi resta ai margini ed è spesso invisibile”.

Lazio, Aurigemma: “Fare rete per il sostegno alle persone”

Il Rapporto della Caritas è stata occasione di riflessione pure nel Lazio, dove a parlare è Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale: “Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare la Caritas per il grande lavoro a livello sociale che porta avanti sui territori, a supporto delle fasce più in difficoltà. Il rapporto sulla povertà – spiega Aurigemma a L’Identitàmerita un’attenta analisi e riflessione: ritengo che su queste tematiche di priorità assoluta, ci debba essere una sinergia tra istituzioni (di ogni livello e al di là delle logiche di appartenenza politica) enti e realtà interessate, proprio al fine di comprendere al meglio la realtà, le nuove esigenze e problematiche. Nel Lazio, come riporta anche la stampa, si è registrato un lieve calo dei cosiddetti nuovi poveri e anche di coloro che si sono rivolti agli sportelli. In ogni modo – aggiunge il presidente Aurigemma -, serve mantenere alta l’attenzione su un fenomeno molto complesso e delicato. E’ necessaria una rete, rafforzarla, per cercare di andare incontro alle persone, affrontando criticità e nuovi bisogni in maniera strutturale e ben programmata. Un tema, questo, quanto mai attuale, visto che è l’anno del Giubileo della Speranza, e Papa Francesco ha sempre evidenziato quanto sia importante l’impegno verso le persone fragili e in difficoltà”, ha poi concluso il presidente del Consiglio regionale del Lazio.

Povertà in Italia: in Sicilia rifinanziata la legge

Anche in Sicilia la questione sociale è tema centrale dell’agenda politica. La Regione ha recentemente annunciato 5 milioni di euro per rifinanziare la legge sulla povertà e sostenere gli enti del terzo settore nel contrasto all’emergenza alimentare. Il finanziamento riguarda la prima linea di azione contenuta nella legge regionale, quella sull’intervento straordinario per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare. “L’approvazione di questa misura – ha sottolineato il governatore Schifani – era una priorità assoluta per questo governo, in sintonia con la nostra visione della politica sociale fatta di attenzione verso chi vive ai margini della società”. Come previsto dalla legge 16/2021, con una procedura pubblica saranno ammessi al finanziamento gli enti del terzo settore attivi in Sicilia da almeno 10 anni e già operanti nella distribuzione alimentare, realizzata nell’ambito del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead).


Torna alle notizie in home