Sanità, nasce in Italia l’Alleanza per l’Equità nella Salute
Dall’articolo di La Presse – In un momento storico segnato da crescenti disuguaglianze nell’accesso alle cure, nasce in Italia l’Alleanza per l’Equità nella Salute. Un’iniziativa promossa dal gruppo AstraZeneca che unisce Istituzioni, società scientifiche, professionisti, stakeholder territoriali e Terzo Settore in un’azione sinergica per costruire un sistema sanitario più inclusivo, personalizzato e resiliente. L’obiettivo: garantire a ogni cittadino, indipendentemente dal contesto sociale o geografico, un accesso equo, tempestivo e sostenibile alle cure.
Ne ha parlato a LaPresse il presidente e amministratore delegato di AstraZeneca, Claudio Longo: “AstraZeneca crede nel valore della partnership con le istituzioni e tutti i partner del sistema sanitario, al fine di creare un sistema più sostenibile, resiliente e inclusivo, capace di portare veramente valore ai bisogni dei pazienti”, ha spiegato, portando ad esempio la ‘Lung Ambition Alliance’, che si propone il compito di eliminare il tumore al polmone come causa di morte. La filosofia alla base di questo tipo di programmi è sempre la stessa, sostiene il presidente, “quella di trovare programmi innovativi, ma assicurandosi poi che possano essere integrati nei sistemi sanitari locali”. Su questa base viene lanciata “l’alleanza per l’equità nella salute”, la cui “ambizione globale” è quella di curare oltre “un miliardo di pazienti nel 2030, di cui 400 milioni sono scarsamente seguiti nel proprio sistema sanitario”.
Gli fa eco Anna Chiara Rossi, VP e General Manager di Alexion Italia, che denuncia “il ritardo diagnostico” come “uno degli aspetti più drammatici che causa iniquità per il sistema salute”. Questo nonostante “l’Italia sia un paese già all’avanguardia per lo screening prenatale e, quindi, la diagnosi precoce”. Rossi si concentra poi su un tema particolarmente caro ad Alexion: “Il programma ‘Women in rare’ è un esempio paradigmatico e virtuoso di come si possa affrontare il tema delle iniquità nel mondo delle malattie rare”, spiegando come l’obiettivo del progetto sia quello di “sviscerare l’impatto che le malattie rare hanno sulla vita delle donne”, in quanto sono le donne stesse risultano essere sia le più colpite in termini percentuali dalle malattie rare, sia quelle largamente più impegnate come caregiver nella società.
“In un paese come il nostro dove la donna già vive un’iniquità in termini di sviluppo, carriera e produttività, le malattie rare vanno ad aggiungere un carico ancora maggiore”, sostiene la general manager dell’azienda, che poi conclude: “Il risultato della ricerca è un libro bianco, che rappresenta un unicum a livello mondiale“.
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