Cultura & Spettacolo

Sentiti Libera(toria)

di Lorenza Sebastiani -


Chiusa anche la seconda serata del Festival che si conferma semplice nella formula, ma comunque vincente. Cantanti che presentano altri cantanti in una sorta di gemellaggio speciale. Niente guizzi, ma emozioni di sostanza. L’omaggio di Giovanni Allevi alla vita è stato il momento più toccante. Punto di forza il coraggio di mostrarsi nella propria fragilità e di esibirsi al pianoforte dopo due anni di feroce malattia, che gli ha reso difficile anche dedicarsi alla musica. Eppure il suo inno di speranza sul palco ha trasmesso molta forza, in sala stampa non volava una mosca. Giorgia alla co-conduzione sciolta e comoda spalla per Amadeus. Gli anni di baudiana memoria che ha vissuto in prima persona, visti i suoi trent’anni di carriera, si sono per lei trasformati in utile esperienza. Tra i cantanti al secondo ascolto spiccano i The Kolors, imperatori dei balli di gruppo per balere nei prossimi mesi. Big Mama che ambisce a diventare la Lizzo nostrana sta invece sfruttando il festival per farsi conoscere meglio, con un brano orecchiabile dedicato alla comunità queer, racconti sul bullismo subito da adolescente e sul body shaming subito ancora oggi. E poi superospite John Travolta, che gira le tv di tutto il mondo a ballare le colonne sonore de La Febbre del sabato sera o di Grease un po’ come Mariah Carey che campa tutto l’anno con i diritti delle canzoni di Natale. Tutto il tempo con l’espressione di chi non ha capito nulla di ciò che stesse succedendo, si è ritrovato a ballare Il ballo del Qua Qua con Fiorello e Amadeus fuori dall’Ariston, sfiorando vette di trash altissime, senza però che nessuno mettesse in conto che alla fine dei giochi non ha firmato la liberatoria: il suo ballo del qua qua non potrà essere trasmesso in tv. Dimenticabile anche la recita degli attori di Mare Fuori contro la violenza, perché impacciati e davvero troppo emozionati. Infine, a sorpresa, per la classifica delle radio e del televoto è risultato primo Geolier, il cui testo è comprensibile a pochi, perché in dialetto napoletano.
A questo punto i trattori degli agricoltori saranno la meno. E Sinner ha fatto bene.


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