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Sciopero del trasporto pubblico, lunedì ci risiamo: nuovo braccio di ferro Salvini-sindacati

di Redazione -


Si profila un nuovo braccio di ferro tra governo e sindacati sugli scioperi generali nel trasporto pubblico locale. Questa volta tocca ai sindacati di base, Usb lavoro privato, Orsa, Sgb,Cobas, Adl, Sgb e Cub trasporti. All’invito del ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini a “desistere” da un blocco di 24 ore annunciato per lunedì prossimo 27 novembre, che sembra preludere ad una precettazione per portare a 4 ore la protesta, l’Usb risponde a muso duro: “Manterremo lo sciopero di 24 ore, sarebbe la seconda volta che il governo interviene in due mesi per ridurci uno sciopero e la situazione comincia a farsi pesante: vorrebbe dire che nel nostro Paese non si può più scioperare”, replica Michele Frullo responsabile Usb Trasporti.

“Il Garante non ci ha nemmeno convocati – prosegue – né ha avanzato alcune richiesta di riduzione dello sciopero. La nostra mobilitazione è totalmente a norma di legge. Per giustificare l’ultima precettazione del 29 settembre scorso il governo aveva usato la Rider Cup, adesso non c’è niente da far valere: ci deve spiegare perché ci obbliga a non scioperare”, prosegue accusando il governo di intervenire “solo sulla parte più debole, e cioè sui lavoratori mentre sulle aziende che non garantiscono né sicurezza né salari, oltre al problema degli appalti e subappalti che mettono in crisi la sicurezza del settore, nulla. Così non si può andare avanti”.

Salvini tira in ballo l’ambiente: ”Quelli che pensano di fare uno sciopero ogni 15 giorni per 24 ore sul trasporto pubblico locale non aiutano l’ambiente. Oggi ho mandato l’invito a desistere ad alcuni sindacati di base perché io garantisco – lo garantisce la Costituzione, non lo garantisce il ministro – il diritto allo sciopero, ma ho anche il dovere da ministro dei Trasporti di garantire il diritto al lavoro e alla mobilità di decine di milioni di italiani. Non puoi fermare il Paese per 24 ore, non è corretto”.

I sindacati non demordono. “Non desisteremo e confermiamo lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri a sostegno dell’esercizio del diritto di sciopero e per aumenti salariali dignitosi, la tutela dei diritti e della sicurezza degli addetti al servizio di Ttpl e dei passeggeri, nonché a favore di investimenti pubblici per rilanciare un settore strategico al servizio dei cittadini”. Così Usb, Cub Trasporti Cobas Lavoro Privato Adl Cobas Al Cobas Sgb in una lettera di risposta a Salvini.

Uno sciopero, si legge ancora nella missiva, del tutto “legittimo” e proclamato nel rispetto della regolamentazione in essere sull’esercizio del diritto di sciopero, come comprovato anche dalla assenza di interventi ‘correttivi’ della Commissione di Garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi essenziali”. Per questo, annotano ancora i sindacati di base, “stigmatizziamo l’intervento del Mit auspicando che non sia seguito da eventuali ulteriori provvedimenti del ministro Salvini” ricordando come “le nostre istanze a tutela dei lavoratori e del diritto alla mobilità dei cittadini, più volte sollevate e rappresentate al ministero ed al governo, sono rimaste inascoltate e private della necessaria attenzione delle istituzioni nazionali e locali”.

“Salvini, a quanto pare, interpreta in modo autoritario l’esercizio di un potere conferito dalla legge antisciopero e che punti a limitare l’esercizio del diritto di sciopero, palesando l’inaccettabile e pericolosa smania di impedire ai lavoratori di rivendicare e sostenere salari e diritti, tutele per la sicurezza e un servizio di Trasporto Pubblico adeguato per i cittadini”, spiegano ancora i sindacati in una successiva nota di commento dando appuntamento a domani per una doppia conferenza stampa; la prima a Roma e la seconda a Milano.


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