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Morti sul lavoro: in cinque intossicati in una condotta nel Palermitano. Dopo lo scandalo Bei, Amap nella bufera per il subappalto dei lavori

di Angelo Vitale -


Cinque operai sono morti intossicati mentre stavano eseguendo dei lavori di manutenzione in una condotta fognaria nei pressi di una nota azienda vinicola di Casteldaccia nel Palermitano, la Corvo di Salaparuta. Un sesto è stato soccorso dai vigili del fuoco, intubato e trasportato d’urgenza al Policlinico. Salvo un altro operaio.

Una vicenda che coinvolge anche l’impianto di sollevamento delle acque reflue gestito dall’Azienda mnicipalizzata acquedotti di Palermo, l’Amap, che gestisce in tutta l’area le condotte idriche e fognarie. In questo impianto i sette operai avrebbero respirato le esalazioni, mortali per cinque di loro.

Secondo le prime ricostruzioni i sette erano impegnati tutti insieme nella riparazione di una pompa sommersa, tutti dipendenti di una dita esterna ad Amap. Questo, il nucleo centrale delle indagini partite dopo il recupero di tutti i corpi, l’immediata constatazione, per cinque degli operai, del loro decesso dopo che erano rimasti intossicati, l’avvio di uno dei superstiti verso l’ospedale.

Sul posto sono intervenute 2 squadre dei vigili del fuoco dai distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese con il supporto della squadra Saf (speleo alpino fluviale), dei Sommozzatori e del Nucleo Nncr (nucleare batteriologico, chimico e radilogico). E ora vi stanno operando i tecnici Spresal per le indagini di competenza e il personale della Polizia di Stato per gli accertamenti del caso sugli operai intossicati in collegamento con il magistrato di turno in Procura.

Nessun commento, finora, dal presidente di Amap, Alessandro Di Martino, sulla strage nella cisterna, direttamente collegata ad un’opera affidata da Amap in subappalto ad una ditta esterna, la Quadrifoglio Group di Partinico. Circa la composizione delle squadre intervenute, se tutte dell’azienda in subappalto, il cui riferimento ricorre frequentemente nell’elenco delle imprese concorrenti all’aggiudicazione di opere da parte del Comune di Palermo, pare che quattro operai deceduti appartenessero alla Quadrifoglio (tra loro uno dei contitolari dell’azienda) e uno fosse un lavoratore interninale dell’Amap.

II segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, arrivato a Casteldaccia, ha ipotizzato che le morti sul lavoro, oltre che per le esalazioni, potrebbero essere state causate da un cedimento strutturale del luogo ove i sette operai erano impegnati. Cedimento che i tecnici sul posto, però, tenderebbero ad escludere.

Di interesse, per l’accertamento preciso delle cause del decesso dei cinque operai, gli esami sanitari sui due operai attualmente ricoverati, per identificare cosa abbiano veramente respirato. Si ipotizza, al momento, metano o idrogeno solforato.

Una strage sul lavoro che si aggiunge, un anno dopo, allo scandalo in cui Amap è stata coinvolta dopo la vicenda dell’inchiesta della Procura europea collegata ad un prestito ottenuto dalla Bei. Il 3 giugno prossimo, davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo, il via del processo a carico di Giuseppe Ragonese, direttore generale di Amap, Alessandro Di Martino, attuale amministratore unico e Maria Concetta Prestigiacomo ex amministratore unico da marzo 2014 a marzo 2019. Il gip, rinviandoli a giudizio, li accusa di aver omesso di comunicare una serie di “gravi e reiterate violazioni in materia ambientale, anhe di rilievo penale” che avevano portato, nel 2021, al commissariamento dell’Amap, per ottenere un prestito milionario dall’Ue nell’ambito di un programma europeo per la produzione di acqua potabile e il trattamento delle acque reflue. Nel maggio 2023 l’inchiesta aveva condotto al sequestro di 19 milioni di euro indebitamente percepiti.

Il procuratore di Termini imerese, Ambrogio Cartosio è appena arrivato a Casteldaccia. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’incidente alla cantina vitivinicola che è costato la vita a 5 operai, mentre un sesto lavoratore è stato ricoverato a Palermo. Sul posto anche il sindaco del capoluogo siciliano Roberto Lagalla e l’assessora regionale al Lavoro, Nuccia Albano (il governatore Renato Schifani è nella Capitale per partecipare al CdM che deciderà lo stato di calamità nazionale per la siccità nell’isola).

Sul posto, intorno alle 17.00, è iniziato un accurato soprallluogo dei vigili del fuoco, calatisi con imbracature maschere di ossigeno, nella condotta ove – pare uno dietro l’altro, ogni volta entrati per verificare cosa fosse accaduto ai compagni – sono morti gli operai, intossicati dalle esalazioni prdotti dai liquami che vi sono contenuti.


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