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Sciopero nazionale dei trasporti ferroviari: venerdì difficile per i viaggiatori

di Redazione -


Si prospetta una giornata complessa per chi viaggia in treno, in particolare venerdì, a causa dello sciopero nazionale indetto dalle sigle sindacali del settore ferroviario. La mobilitazione coinvolgerà il personale del gruppo Ferrovie dello Stato (Fs)Italo e Trenord, e avrà una durata complessiva di 23 ore. L’agitazione inizierà all’una di notte e si protrarrà fino alla mezzanotte dello stesso giorno, mettendo a rischio numerosi collegamenti ferroviari su tutto il territorio nazionale.

La protesta: motivazioni e adesioni

Lo sciopero è stato proclamato dalle principali sigle sindacali del comparto ferroviario, che rappresentano sia i lavoratori delle Ferrovie dello Stato che quelli impiegati presso Italo e Trenord. La mobilitazione riflette il malcontento diffuso tra i dipendenti per le attuali condizioni lavorative, la richiesta di maggiori tutele contrattuali e il miglioramento delle condizioni di sicurezza a bordo dei convogli e nelle stazioni.

Si tratta degli stessi sindacati che avevano deciso di sospendere una protesta programmata nei giorni scorsi, accogliendo l’invito del garante dello sciopero. Tale rinuncia era avvenuta in considerazione dell’importante evento dell’insediamento di papa Leone XIV, ritenendo inopportuno causare disagi in un momento di particolare rilevanza sociale e religiosa. Tuttavia, non essendo state accolte le richieste sindacali nelle settimane successive, è stato nuovamente proclamato lo sciopero, confermando una tensione non ancora risolta tra le parti sociali e le aziende ferroviarie.

Gli orari dello sciopero e i servizi garantiti

L’adesione allo sciopero si articolerà in diverse modalità a seconda dell’azienda interessata. In particolare, il personale delle Ferrovie dello Stato incrocerà le braccia dalle ore 9 alle ore 17, mentre la mobilitazione più generale coinvolgerà l’intero settore dalle 1 di notte fino alla mezzanotte.

Per ridurre al minimo i disagi per i viaggiatori, sono stati predisposti dei servizi minimi garantiti, come previsto dalla normativa vigente. In particolare, i treni considerati essenziali verranno assicurati nelle fasce orarie di maggiore affluenza: dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21 di sera. Questi intervalli di tempo sono stati selezionati per tutelare i pendolari e chi utilizza il treno per esigenze lavorative o familiari.

Molti utenti si sono già attivati per cercare soluzioni alternative, come il ricorso al trasporto su gomma, il carpooling o l’utilizzo di servizi privati. Tuttavia, si prevede un forte impatto soprattutto nelle aree metropolitane e nei collegamenti interregionali ad alta frequentazione. Gli utenti sono invitati a monitorare costantemente i canali informativi delle aziende ferroviarie per aggiornamenti in tempo reale sugli orari e sulle eventuali cancellazioni.

I sindacati, dal canto loro, ribadiscono la necessità di dare un forte segnale alle aziende e al governo, sollecitando un confronto costruttivo che possa portare a soluzioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro. In assenza di un accordo soddisfacente, non si escludono ulteriori iniziative di protesta nei prossimi mesi.


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