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Scontri tra fazioni palestinesi nel campo profughi libanese di Ain al Hilweh

di Ernesto Ferrante -


L’Anp ha assicurato che “il massacro” di Ain al Hilweh, il più grande campo profughi palestinese in Libano, “supera tutte le linee rosse” e i responsabili saranno assicurati presto alla giustizia.
“L’atroce e terroristico massacro che ha avuto luogo contro gli attivisti delle Forze di sicurezza nazionale mentre stavano adempiendo ai loro doveri nazionali per preservare la sicurezza e la protezione della nostra gente nel campo di Ain al Hilweh, e per garantire la sicurezza dal Quartiere libanese, sta attraversando tutte le linee rosse”, ha dichiarato la presidenza palestinese in un comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa Wafa.
A fronteggiarsi sono stati gli uomini del movimento Fatah del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas e gruppi islamisti rivali. Le violenze hanno avuto inizio lo scorso sabato, quando una prima azione finalizzata ad eliminare un militante fondamentalista ha provocato la morte di un appartenente al gruppo terroristico di al-Shabab, addetto alla sua protezione. Tra le vittime del raid del giorno successivo anche un comandante di al-Fatah, Abu Ashraf Al-Armoushi, e altri 4 uomini a lui vicini.
La dirigenza palestinese ha accusato “gruppi terroristici estremisti” di lavorare da anni per minare la stabilità del campo.
Rivendicato il ruolo avuto: “Abbiamo lavorato negli ultimi anni con grande impegno per mantenere la sicurezza e la stabilità, in coordinamento con lo Stato libanese e le sue agenzie ufficiali e di sicurezza, e continueremo su questa strada per preservare la sicurezza e la sovranità del Libano e proteggere la nostra gente nei campi e sotto il governo della legge e della sicurezza libanesi”.

Scontri tra fazioni palestinesi nel campo profughi

Gli scontri nella struttura, che si trova alla periferia della città meridionale di Sidone e non ricade sotto la giurisdizione delle forze della sicurezza libanese, hanno causato nove vittime e gravi danni a due scuole delle Nazioni Unite. Già in passato si sono registrati combattimenti tra le fazioni operanti sul posto. Decine di famiglie sono state costrette a fuggire per mettersi al riparo dalle violenze e dai proiettili.
Secondo il primo ministro uscente libanese, Najib Mikati, “la tempistica degli scontri palestinesi ad Ain al Hilweh è sospetta, date le circostanze regionali e internazionali, e rientra nei ripetuti regolamenti di conti stranieri a spese del Libano e dei libanesi”.
La situazione, ha aggiunto Mikati, è precipitata “in un momento in cui l’Egitto sta cercando di porre fine ai conflitti inter-palestinesi: è un messaggio che viene trasmesso attraverso il territorio libanese”.
Il cessate fuoco è stato raggiunto in un incontro mediato da rappresentanti del gruppo filo-iraniano Hezbollah e del movimento sciita Amal, suo alleato.

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