Attualità

Se il Corsera corre e spera

di Angelo Vitale -


Il Corriere della Sera è il quotidiano italiano più diffuso e letto in Italia. Nato nel 1876, da 30 anni ha una edizione online, da 25 anni autonoma. Negli ultimi anni, come quella dei media del mondo, condizionata alle leggi tutte internettiane (e per nulla giornalistiche) che regolano la lettura degli articoli. Quindi pure il Corsera, come tutti, è drogato dal clickbaiting che deve acchiappare lettori, interesse, almeno un click.

E lo fa, secondo chi scrive, con una sua personale interpretazione dei titoli, il primo “fronte” sul quale si consuma l’esito dello scrolling sul pc o sul telefono cellulare per chiunque si collega. Titoli che puntano a incuriosire, che sintetizzano in poche battute un intero articolo. Un lavoro certosino che va fatto, come ovunque, sempre di corsa, sperando nel click.

L’esito è a nostro avviso straordinario, perché coniuga ormai per i media online il definitivo avvento e predominio di quella spettacolarizzazione dell’informazione che, per decenni, anche giornali e riviste su carta hanno commentato negativamente guardandola in tv, dove si sono formate schiere di “giornalisti intrattenitori” ottenendo un successo ormai affermato e fuori dell’ordinario che attraversa tutte le fasce orarie dei palinsesti.

Giorni fa, una rapida carrellata dei titoli del Corsera poteva per esempio regalarci un geniale “Make America Gallina Again” per l’abituale rubrica di Massimo Gramellini dedicata alla penuria di uova negli Usa, Romano Prodi che dice “che cavolo” a una giornalista, Patty Pravo che una volta fu fermata con Jimi Hendrix in una “500 piena di hashish”, Donald Trump che vuole pagare di tasca propria gli astronauti rimasti per 9 mesi nello spazio, una ministra islandese che 30 anni fa ha avuto un figlio con un minorenne e si dimette (eccola, la notizia davvero strana per un Paese come il nostro dove non si dimette nessuno), papa Francesco che deve “reimparare” a parlare, Cesare Cremonini che dice “Il trono dentro di me è libero”, Hamilton che dopo aver vinto il Gp di Cina è “ancora più affamato”. Per non dire di uno straordinario refuso apparso nel titolo che commentava lo scandalo Huawei, citando il Parlamento “Ueropeo”. Forse, un’anticipazione di come davvero si chiamerà. Prodigi del clickbaiting.


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