Esteri

Se il satellite della Corea del Nord spia (anche) Roma

di Cristiana Flaminio -


Il satellite spia lanciato in orbita dalla Corea del Nord qualche giorno fa ha messo (anche) Roma nel mirino. Le prime immagini rilasciate dall’agenzia di stampa locale Kcna rivelano che nell’obiettivo di Pyongyang c’è, naturalmente, l’America ma anche un po’ di Italia. Le fotografie ritraggono la Casa Bianca ma pure alcune zone della Capitale. Tuttavia, l’Italia è un obiettivo più scenografico che strategico. I fari del satellite spia della Corea del Nord, infatti, scrutano preferibilmente gli obiettivi militari. Meglio ancora se americani. Ci sarebbe, nell’elenco dei siti sotto controllo, la base aeronautica di Anderson, a Guam, nell’Oceano Pacifico. Poi la stazione navale di Norfolk, il cantiere navale di Newport News e persino un aeroporto in Virginia, nel cuore degli Stati Uniti. La spia nell’alto dei cieli avrebbe ottenuto immagini di quattro portaerei nucleari Usa e di una battente bandiera britannica.

La notizia che è stata diffusa, coi soliti toni trionfalistici, dall’agenzia di stampa nordcoreana è stata commentata con estrema durezza dai diplomatici americani e da quelli giapponesi. Se gli annunci ufficiali, infatti, parlano di obiettivi individuati nel campo occidentale a migliaia di chilometri dalla madrepatria, di sicuro – per le operazioni che contano – l’occhio di Malligyong 1, il satellite nordcoreano scruta, come quello di Sauron, cosa accade tra Corea del Sud e Giappone.

Alle proteste della comunità internazionale ha replicato l’ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Unite secondo cui “una parte belligerante ci minaccia con un’arma nucleare”. Il riferimento è chiaramente agli Stati Uniti. “E’ un diritto legittimo per la Nord Corea, in quanto altra parte belligerante, sviluppare, testare, produrre e possedere sistemi d’arma equivalenti a quelli che gli Usa possiedono o stanno sviluppando”.


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