Separazione delle carriere, si prova ad accelerare
Forza Italia accelera sulla riforma della separazione delle carriere dei magistrati, considerata il fulcro dell’azione riformatrice della maggioranza. Il presidente dei senatori forzisti, Maurizio Gasparri, ha annunciato l’intenzione di chiedere alla Conferenza dei Capigruppo la calendarizzazione in Aula del disegno di legge, anche senza che si sia concluso l’esame in Commissione Affari Costituzionali. “Non si tratta di forzature – spiega – ma di superare il blocco causato dagli oltre mille emendamenti dell’opposizione, che ci avrebbero bloccato per 700 ore”. Se la riforma verrà fissata per metà maggio, come ipotizzato, si potrebbe arrivare al secondo voto parlamentare (dopo l’approvazione alla Camera del 16 gennaio) sulla separazione delle carriere già prima dell’estate. Un’accelerazione che libererebbe il campo per altre iniziative legislative care all’anima garantista di Forza Italia, messe in pausa finora per volere della premier Giorgia Meloni, che non voleva inasprire i rapporti con la magistratura. Tra i testi bloccati c’è anche il ddl Zanettin sul sequestro di dispositivi elettronici. Nel frattempo, i deputati forzisti Enrico Costa e Tommaso Calderone, membri delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali, hanno presentato numerose proposte emendative al Decreto Sicurezza. Tra queste spicca la norma che esclude la custodia cautelare in carcere, nei casi di rischio di reiterazione del reato, per gli incensurati, eccetto per mafia e terrorismo. Una misura già sostenuta da Costa e approvata dal Governo come ordine del giorno al decreto Nordio. Anche la Lega, con il ministro Roberto Calderoli, ha presentato emendamenti simbolici al decreto, pur consapevole che gran parte di questi potrebbero essere dichiarati inammissibili. Tuttavia, i partiti di maggioranza non intendono rinunciare alle loro battaglie identitarie, soprattutto in vista delle imminenti elezioni amministrative, come quelle di Genova. Nessuno vuole cedere la leadership sui temi della sicurezza e della difesa delle forze dell’ordine, considerati patrimonio comune del centrodestra.
Torna alle notizie in home