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SOLEDAR CADUTA ANZI NO

di Ernesto Ferrante -


L’esercito di Kiev ha smentito che Soledar, nell’Ucraina orientale, sia stata accerchiata dalle truppe russe e sia finita sotto il loro totale controllo. “I russi dicono che è sotto il loro controllo, non è vero”, ha affermato Serhiy Cherevatyi, portavoce del gruppo orientale delle forze armate dell’Ucraina. Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva rivendicato la conquista della città nel Donbass, aggiungendo che nelle ore successive avrebbe “reso noto il numero dei prigionieri presi”.
Invito alla cautela da parte del ministero della Difesa di Mosca. In una nota si legge che “le forze aeree stanno colpendo le roccaforti nemiche” e “le squadre d’assalto dell’esercito stanno continuando a combattere in città” e sono riuscite a prendere il controllo del villaggio di Podgorodnoye, alla periferia di Bakhmut,
La Wagner ha pubblicato tre foto sui social, a testimonianza del successo ottenuto. La prima mostra le miniere, la seconda le cave vicino al villaggio di Volodymyrivka, controllato dalle milizie filorusse, e la terza Prigozhin nelle miniere. Gli ucraini ritengono, invece, che sia stata scattata nelle grotte di Volodymyrivka.
Soldati ucraini citati dalla Cnn hanno ammesso che ci sono delle vittime: “Nessuno vi dirà quante. Perché nessuno lo sa per certo. Nessuno. Le posizioni vengono prese e riprese costantemente. Quella che era una nostra casa oggi, il giorno dopo diventa una casa della Wagner”.
“Tutti capiscono che la città sarà abbandonata il problema è capire perché non è stato ancora fatto. Voglio capire quale è il significato di combattere casa per casa, della ragione per cui moriamo, dato che oggi o domani comunque la lasceremo”, proseguono gli uomini di Zelensky. La viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar ha scritto su Telegram che “il nemico sta cercando di sfondare la difesa delle nostre forze e conquistare completamente la città, ma senza successo”.
Il Cremlino torna a parlare di negoziati. “La Russia è pronta a risolvere attraverso i negoziati il problema dell’Ucraina” perché “raggiungere gli obiettivi in modo pacifico è l’opzione preferibile”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso della conferenza stampa quotidiana.
“Naturalmente, il raggiungimento dei nostri obiettivi con mezzi pacifici, politici e diplomatici è l’opzione preferita. Ma in un ambiente in cui le leggi dell’Ucraina proibiscono al suo presidente di condurre qualsiasi contatto con noi o una sorta di dialogo con noi in condizioni in cui gli occidentali non sono ovviamente inclini a concedere a Kiev alcuna flessibilità in materia, non ci sono prospettive”, ha spiegato il portavoce.
Nell’incontro ad Ankara tra i commissari russo, ucraino e turco per i diritti umani “sono state pronunciate parole importanti sulla necessità di un cessate il fuoco” per fermare le violazioni dei diritti umani. Lo ha reso noto la commissaria russa per i diritti umani Tatiana Moskalkova, citata dall’agenzia di stampa Ria Novosti.
Grande imbarazzo per il Paese di Erdogan. La rivista Foreign Policy ha riferito infatti che la Turchia sta fornendo all’Ucraina “bombe a grappolo” progettate dagli Stati Uniti dal novembre 2022. La rivista ha menzionato funzionari attuali e passati di Stati Uniti ed UE. Secca la smentita da Ankara: “Pura disinformazione che mina gli sforzi di pace”.

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