Economia

Sovraindebitamento imprese in aumento, Calì (Odcec Roma): il ruolo dei commercialisti

di Redazione -


La crisi economica non cessa di influire negativamente sull’andamento delle aziende. “A causa della grave situazione economico-finanziaria in cui versa il nostro Paese e della cessazione degli effetti dei provvedimenti emergenziali varati per fronteggiare la pandemia, il numero delle procedure da sovraindebitamento e la loro durata media sono destinati ad aumentare sensibilmente”: così Giovanni Calì, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, intervenendo al convegno svoltosi a Roma presso la sede dell’Ordine dal titolo “Luci e ombre per le procedure da sovraindebitamento nel Codice della Crisi e dell’Insolvenza: il punto di vista dei referenti degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC)”.

Lo scenario che emerge dai dati presentati è preoccupante: l’ultimo monitoraggio statistico del Ministero della Giustizia nel 2021 ha rilevato 5.706 istanze di apertura di procedure da sovraindebitamento, con una durata media delle procedure concluse nelllo stesso anno di oltre 400 giorni (fino a oltre 500 giorni per gli accordi di ristrutturazione dei debiti).

Da qui, Marco Carbone, referente del OCC dell’Ordine di Roma, ha evidenziato “la necessità, come categoria professionale, di formare adeguatamente i nostri iscritti che si troveranno sempre più a svolgere il fondamentale ruolo di gestore della crisi e di consulente del debitore”.

Di seguito, Andrea Giorgi, presidente della Commissione Crisi da Sovraindebitamento dell’Ordine di Roma, ha sottolineato gli “eccellenti risultati” ottenuti grazie alla costante collaborazione tra l’OCC e la Commissione. E ancora, grazie alla partecipazione attiva dei referenti degli OCC di svariati Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili d’Italia, il dibattito è proseguito tra l’interesse e l’attenzione di tutti gli intervenuti.

In particolare, i referenti degli OCC degli Ordini di Napoli (Riccardo Izzo), Perugia (Massimiliano Piselli) e Tivoli (Giancarlo Angelucci) hanno illustrato le “ombre” del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, soffermandosi sul problema delle tempistiche per i pagamenti dei compensi dei gestori della crisi e sulle “nubi scurissime” che si profilano all’orizzonte circa le attività sostanzialmente gratuite che rischiano di essere chiamati a svolgere gli OCC e i gestori in caso di presentazione di istanze di accesso alle procedure da parte dei debitori incapienti.

I referenti degli OCC degli Ordini di Palermo (Cinthia Tarantino) e Cagliari (Giuseppe Marongiu) hanno invece auspicato che in futuro si sviluppi una maggiore omogeneità nell’operato dei vari OCC. E il referente del OCC dell’Ordine di Macerata (Maurizio Sciuto) ha raccomandato “l’attivazione di una costante interlocuzione fra referenti e magistrati, per il buon esito delle procedure”.

Ai referenti degli OCC degli Ordini di Castrovillari (Cristina de Rose), Caltanissetta (Maurizio Cioffi), Civitavecchia (Paolo Vincenti) e Padova (Cesare Casoria) è toccato infine il compito di affrontare le principali criticità del delicato compito dei gestori della crisi, mettendo in risalto “l’importanza della presenza del consulente/advisor del debitore”.

A chiusura dei lavori, Marco Carbone ha rimarcato come da tutti i referenti sia giunta “una richiesta univoca di condivisione di esperienze e buone prassi” e si è augurato che “tutti gli attori coinvolti nelle procedure da sovraindebitamento abbiano come stella polare del loro agire la passione per l’attività svolta, la qualità della prestazione ed il rispetto reciproco”.


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