Politica

Stati generali dello Sport, Forza Italia lancia la nuova strategia per infrastrutture e crescita sociale

di Laura Tecce -


Nell’Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati rappresentanti del governo ed esperti del settore si sono confrontati sulle sfide strategiche per lo sport italiano: gli Stati generali dello Sport di Forza Italia, un’occasione di confronto promossa dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani interamente dedicata alla valorizzazione di un settore chiave e alla ridefinizione delle politiche sportive. Rigenerazione urbana e riqualificazione delle aree periferiche, inclusività e accessibilità attraverso il superamento delle barriere fisiche e culturali, partecipazione civica e sostenibilità ambientale: queste le linee guida di un paradigma che implica pianificazione integrata, investimenti pubblici e privati orientati al valore sociale. Una nuova visione strategica sostenuta da un approccio intersettoriale: sinergia tra sport, scuola, cultura, salute, welfare. Un approccio particolarmente caro al ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi: “La politica si deve occupare dello sport dal basso, dello sport sociale che si consolida nella scuola. Abbiamo migliaia di scuole senza palestra e troppo spesso, quando ci sono, non rimangono aperte il pomeriggio dopo l’orario scolastico – denuncia il ministro – sarà fondamentale, dunque, oltre che praticare lo sport, predisporci culturalmente ed educativamente allo sport: allora le politiche di governo riusciranno pienamente a raggiungere l’obiettivo, che è quello dell’allargamento della base sportiva, del contrasto alla sedentarietà che poi produce asocialità, disagi, dipendenze e devianze”.

Sulla stessa linea Tajani ha dichiarato che “bisogna fare di più per promuovere lo sport italiano nel mondo, che significa anche favorire le esportazioni, attrarre il turismo e far crescere la nostra economia. Nelle scuole bisogna fare più educazione fisica, che è anche un momento in cui il giovane conosce il proprio corpo”. E ancora: “Lo sport non è solo rappresentato dai campionati ma anche dalla sua parte infrastrutturale: attraverso la creazione di nuovi impianti possiamo far conoscere meglio la qualità dei nostri settori specializzati”. E sottolineare come il fabbisogno di impiantistica sportiva sia un elemento di straordinaria attualità, il capo dipartimento per lo sport della presidenza del Consiglio Flavio Siniscalchi ha svelato che nelle sole prime due ore di apertura della piattaforma relativa all’Avviso sport e periferie 2025, per la sola linea A – riqualificazione dell’impiantistica – fossero state già presentate 130 candidature ed esaurito il budget di 60 milioni di euro. L’amministratore delegato di Sport e Salute Diego Nepi Molineris ha aggiunto che le imprese potranno inserire nei rispettivi bilanci di sostenibilità i crediti sociali sportivi i quali genereranno nuovi fondi che, in una logica di economia circolare, verranno reinvestiti per lo sviluppo di nuove attività sul territorio stesso. “Occorre fare impianti sportivi a prescindere dai grandi eventi, e avere un censimento che sia non solo quantitativo ma anche qualitativo. Ogni impianto genera un impatto sociale che varia a seconda di parametri oggettivi, generando una tokenizzazione, una parcellizzazione: genererà dei crediti, appunto. Così – conclude l’Ad dell’azienda pubblica che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia – quello che lo sport genera, torna allo sport”. Del resto, come sottolineato dal capogruppo di FI alla Camera Paolo Barelli “con oltre 100 mila società sportive e circa 14 milioni di persone fisiche tesserate lo sport, non solo agonistico, è un fenomeno sociale importante, è promozione del nostro Paese con i nostri grandi campioni, è un grande valore economico”.


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