Attualità

Stato di emergenza

di Maurizio Zoppi -

LA NAVE GEO BARENTS DI MEDICI SENZA FRONTIERE ATTRACCA AD ANCONA MSF SBARCO MIGRANTE MIGRANTI PROFUGO PROFUGHI RICHIEDENTI ASILO


Il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza nazionale rispetto alla situazione dei migranti. “Annus horribilis” potrebbe essere chiamato il periodo italiano, riguardo alle cifre delle persone che arrivano con i barconi della speranza nelle coste italiane. La strage di Cutro ha squarciato la quotidianità della politica italiana che ha mostrato in tutta la essenza il vero volto di questa tematica, che da anni incessantemente affligge soprattutto le coste siciliane che accoglie migliaia di migranti, mentre i politici di Bruxelles fanno “spallucce” tra dichiarazioni di solidarietà e i tanti “nulla di fatto”. La decisione presa dal Cdm, inerente la gestione dei flussi di migranti, secondo quanto si apprende, sarebbe maturata dopo un incontro avvenuto in questi giorni tra i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci.
La nuova notizia al di là di numeri e cifre delle persone messe in salvo in queste ore? Un centro per rimpatriare migranti in ogni regione di Italia. Come la tensostruttura nata da qualche ore a Catania.
Nell’ex hub vaccinale (Covid) di Catania, le tende allestite dalla Protezione civile regionale sono pronte ad accogliere i 700 migranti salvati in queste ore dalla nave Peluso della Guardia costiera. In pochi giorni sono arrivate in Italia circa tremila persone. Ovviamente e, come al solito, l’hotspot di Lampedusa di Contrada Imbriacola è nuovamente al collasso. O meglio, non ha mai smesso di essere in emergenza rispetto alla sua capienza massima di 450 persone.
“Nel decreto Cutro già si mette mano alla protezione speciale, che era quella che una volta era la protezione umanitaria. Quindi già nel testo uscito dal consiglio dei ministri abbiamo già una limitazione di questo tipo. Quello che noi abbiamo fatto nei nostri emendamenti è cercare di riportare in vigore le norme del decreto Salvini, quindi il decreto di sicurezza, definendo in maniera chiara e rigida quali sono i casi a cui dare la protezione speciale. Oltre a questo ci sono una serie di altre norme come ad esempio sui centri di accoglienza, dove si vuole prolungare a 180 giorni la permanenza come era prima e sulle regole sull’accoglienza. Quindi il nostro intento è quello di riportare in vita quelle normative che hanno dimostrato di funzionare, nella limitazione dell’immigrazione clandestina e sono certo che anche i colleghi di Fratelli d’Italia abbiano lo stesso obiettivo, quindi cercare di limitare il fenomeno e quindi un’intesa si troverà sicuramente”. Afferma il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.
Della stessa linea di pensiero l’ex governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “La situazione migranti è grave. Non è un fatto nuovo, già da diverse settimane avevo lanciato l’allarme – ricorda –, ma complessivamente il governo, con il presidente Meloni, avevano evidenziato anche a Bruxelles quanto importante fosse l’esigenza di mettersi attorno a un tavolo per affrontare finalmente questo tema che è destinato a non esaurirsi almeno per i prossimi dieci anni. E’ una condizione che mette in sofferenza le strutture dello Stato ed è inevitabile perché parliamo di esseri umani che hanno diritti e verso i quali dobbiamo avere un approccio assai responsabile”, sottolinea Musumeci spiegando che lo stato di emergenza “dovrebbe facilitare le procedure. Ricordiamoci che parliamo di un fenomeno di dimensioni mai conosciute nel passato. Le isole, né la Sicilia né Lampedusa, né le altre regioni, e penso a Calabria e Puglia, non possono da sole affrontare questa condizione di emergenza. È necessario quindi ricorrere a misure anche in deroga all’ordinamento vigente”. Non è la prima volta che il Cdm ha approvato la dichiarazione di stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione per l’eccezionale afflusso di migranti. Il precedente risale al 2011, quando il premier era Silvio Berlusconi e Roberto Maroni era ministro dell’Interno. In quel caso a spingere il Cdm a dare il via libera alla misura fu l’ondata di sbarchi provocata dalla “primavera araba”. Il Cdm si riunì il 12 febbraio e il giorno successivo venne varata l’ordinanza di Protezione civile.

Nel frattempo continuano senza sosta gli sbarchi e soccorsi nel Mediterraneo. Sono oltre 1.700 i migranti approdati a Lampedusa in meno di 48 ore, con l’hotspot al collasso con circa 1.600 persone. Tecnicamente quattro volte la capienza. Molteplici i salvataggi svolti in questi giorni di festività dalla Guardia costiera che sta operando in diversi scenari, a largo di Lampedusa e nel mar Ionio, a sud est della Sicilia. Secondo un video diffuso dalla pagina Twitter di AfroPlanete ci sarebbero stati scontri all’interno del centro di accoglienza per migranti di Lampedusa. Il video è stato pubblicato il 10 aprile scorso, il giorno di pasquetta e mostra scontri tra gli stessi migranti. Da verificare la data effettiva dell’accaduto che al momento non ha alcun riscontro da parte delle autorità competenti. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea”.

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