Politica

Stop ai figli con due mamme, Marrazzo (Partito Gay): “Azione politica e ideologica delle Procure”

di Edoardo Sirignano -

FABRIZIO MARRAZZO PORTAVOCE GAY CENTER


di EDOARDO SIRIGNANO

“La verità è che le Procure agiscono in modo politico. Il problema, però, che si stravolge la vita dei minori. A Padova, dalla sera alla mattina, bambini si ritroveranno con un solo genitore”. A dirlo Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay.

Cosa è successo nel capoluogo veneto?

In modo retroattivo, dal primo del 2017 fino a quello più recente, sono stati cancellati 33 certificati. Qualunque atto anagrafico che riguarda i diritti alla persona, compreso il divorzio, viene sempre inviato in copia alla Procura, che può annullarlo in qualunque momento. Se quest’ultima non si presenta alla trascrizione di matrimonio, anche dopo trent’anni si può dire che l’atto è nullo.

Quali, intanto, i problemi per le famiglie?

Ci sono bambini di 6 anni che, da domani, avranno un solo cognome e una sola mamma. Quella madre, che si sono trovati in ospedale, a scuola, sul passaporto, dovrà essere cancellata dappertutto. Resteranno con un solo genitore.

Perché ciò accade solo in alcuni Comuni?

La Procura agisce in modo politico. Qualche magistrato, invece, di occuparsi di mafia o altro è andato a cercare i certificati delle coppie di donne. È facile, d’altronde, trovare sul database quelle che hanno fatto la gestazione per altri. Per trovare una eterosessuale, al contrario, bisogna fare un’investigazione complessa e onerosa, anche se è stato preso un utero in affitto in India o in Russia. Non è facile rilevarle. C’è, poi, una strana coincidenza.

Quale?

Nello stesso giorno in cui il Parlamento presenta la legge contro la Gpa come reato universale, si fa un’azione di carattere ideologico.

Cosa dovrebbe fare la politica?

C’è bisogno che il Parlamento prenda posizione. Non si può fare una guerra politica sui diritti dei bambini come sta facendo il governo. Ecco perché abbiamo attaccato duramente Meloni.

Cosa si sarebbe, invece, aspettato dalla minoranza?

Il Pd, a parole, dice di essere favorevole alla gestazione per altri. Nei fatti, però, è immobile. Anzi! In Emilia c’è un articolo di legge che va in tutt’altra direzione. Le persone dello stesso sesso, nella regione di Bonaccini, sono più penalizzate che in Lombardia, pur essendo quest’ultima roccaforte della destra. Ecco perché la nuova segreteria, innanzitutto, dovrebbe annullare una norma sbagliata e poi collaborare con le forze, che stanno lavorando in tal senso, come il Movimento 5 Stelle di Conte.

Per quanto riguarda il referendum per il matrimonio egualitario, invece, a che punto siamo?

Aspettiamo di capire cosa succederà alle elezioni in Molise. Se sarà la quinta regione con una maggioranza di centrosinistra, avremo le 5 regioni necessarie al referendum. Se passa il quesito sarà esteso anche tutto ciò che riguarda il riconoscimento dei minori.

Dal Pd di Schlein cosa vi aspettate?

L’auspicio è che ci dia una mano. La loro rete territoriale dovrebbe aiutarci a raccogliere le firme, come sta facendo con altri quesiti. Solo allora sarà fatta chiarezza.

Come aiutare, intanto, le mamme di Padova che dovranno confrontarsi con un procedimento penale?

Abbiamo una rete di avvocati Lgbt friendly che le può sostenere. Alcune già si sono rivolte ai nostri legali. C’è, infatti, una causa da fare, in tribunale, per validare la legittimità della trascrizione di quell’atto. Le Procure, come ho detto in precedenza, agiscono in modo differente. Il tribunale di Milano, ad esempio, ha riconosciuto la validità di un atto di nascita dopo la morte del padre biologico solo per la situazione di urgenza.

Perché non c’è una linea unica?

Non essendoci una legge nazionale, ci si è affidati, purtroppo, alla scelta dei singoli tribunali. Anche la Cassazione ha dato nel 2016 un’interpretazione e nel 2020 un’altra. Come sappiamo, quando si pronuncia a Sezioni unite, può smentirsi dopo poco. Le persone vanno difese, ma occorre una normativa che tenga come prima istanza i diritti del minore, come d’altronde recita la Corte Costituzionale. Anche in questo caso, però, non c’è un’espressione chiara. Ecco perché abbiamo dovuto sempre rimandare a un Parlamento, che però fa orecchie da mercante. Essendo la maggioranza assente, non possiamo far altro che lavorare con le opposizioni e capire realmente chi ci sta. Allo stesso modo, andremo avanti in tribunale per quanto concerne le questioni legali.


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