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Stop ai siti porno per i minorenni: i trucchetti contro il divieto

Già decine i forum che segnalano la possibilità di bypassare il provvedimento

di Angelo Vitale -


Da oggi entra in vigore in Italia il nuovo sistema di controllo dell’età di Agcom con l’obiettivo di impedire ai minorenni l’accesso ai siti di contenuti porno: lo stop funzionerà?

Stop ai minorenni nell’accesso ai siti per adulti

Questa iniziativa coinvolge 45 siti tra i più visitati, come Pornhub, Xvideos, YouPorn e OnlyFans. Il provvedimento segna un cambio netto rispetto al passato, quando bastava un semplice clic su “Dichiaro di avere più di 18 anni” per accedere liberamente al web porno.

Il funzionamento previsto è basato su un sistema di verifica digitale gestito da soggetti terzi indipendenti e certificati. Gli utenti che desiderano accedere a questi siti dovranno innanzitutto passare attraverso un portale esterno di autenticazione.

Chi naviga da computer sarà reindirizzato a questo portale, mentre chi usa lo smartphone dovrà scaricare un’app di riconoscimento. L’app o il servizio forniranno un token o codice univoco che certifica la maggiore età senza raccogliere né trasmettere dati personali sensibili, garantendo quindi un “doppio anonimato”.

L’identificatore della maggiore età è separato dal sito che eroga i contenuti porno, così da tutelare la privacy. Ogni accesso ai siti richiederà quindi una nuova verifica dell’età.

Non serve lo Spid o altro

Non è previsto l’uso di Spid, carta d’identità elettronica o altri sistemi di identificazione della Pubblica Amministrazione. Inoltre, sono vietati metodi adottati in altri Paesi, come la verifica basata su selfie con algoritmi di intelligenza artificiale, per evitare il trattamento diretto di dati biometrici.

La gaffe Agcom

Tuttavia, la misura non è priva di criticità. Qualche giorno fa, l’Agcom è incorsa in una clamorosa gaffe durante la comunicazione pubblica dell’elenco dei siti da bloccare, diffondendo per errore dati sensibili come nomi di autori e Url con parametri tracciabili, suscitando polemiche e richieste di chiarimenti. L’Autorità ha prontamente ritirato l’informativa e ha assicurato una maggiore attenzione nella futura gestione dei dati.

I trucchetti per bypassare il divieto

Un altro problema concreto riguarda la possibilità, già evidenziata da siti, social e forum specializzati – solo fino a ieri L’identità ne ha contati una decina – che i minorenni possano aggirare i controlli usando la Vpn (Virtual Private Network) per modificare la propria posizione geografica e simulare l’accesso da Paesi dove tali restrizioni sono meno rigorose o inesistenti. Questo tipo di espediente tecnologico non è semplice da eliminare, e richiede un continuo aggiornamento dei meccanismi di controllo da parte delle piattaforme e delle autorità competenti.

Funzionerà?

In sintesi, il decreto Agcom punta a un bilanciamento tra tutela della privacy e protezione dei minori dall’esposizione precoce a contenuti dannosi. Da un lato introduce un sistema molto più sicuro e rigoroso rispetto al passato, dall’altro conferma la complessità tecnica e sociale nel garantire che il “blocco” sia effettivamente efficace e non aggirabile. La sfida rimane aperta tra diritto alla sicurezza online e libertà di navigazione, ma da oggi sarà finalmente obbligatorio dimostrare la maggiore età in modo concreto per viaggiare nei siti porno in Italia. Il meccanismo di accesso sarà rapido ma vincolante.

Senza conferma dell’età, la visione sarà impossibile. Il codice anonimo ricevuto al termine della verifica servirà solo per accedere ed eviterà il trattamento dei dati personali. Ogni nuova sessione di navigazione richiederà di ripetere il processo. Questo garantisce la privacy e assicura che la barriera ai minori sia reale, non più solo simbolica.

Sicuramente, la normativa Agcom rappresenta un passo avanti rilevante per la sicurezza digitale dei più giovani. Ma oggi, al via, è altrettanto certo quanto sia azzardato prevedere che lo stop ai siti porno per i minorenni sarà davvero efficace.


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