Cronaca

Strage di Altavilla 12 anni e 8 mesi per la minore coinvolta

di Eleonora Ciaffoloni -


È passato poco più di un anno dalla strage che aveva sconvolto la comunità di Altavilla Micilia, in provincia di Palermo. E ieri è arrivata la sentenza nei confronti della giovane accusata di aver partecipato all’omicidio della madre e dei due fratellini. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minori ha condannato la 17enne a 12 anni e 8 mesi di carcere per omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere, a fronte della richiesta del pubblico ministero di 18 anni di pena. La ragazza è stata coinvolta in un macabro rito di esorcismo orchestrato dal padre, Giovanni Barreca, con la complicità di una coppia di fanatici religiosi, Massimo Carandente e Sabrina Fina, attualmente sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Palermo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i quattro adulti avrebbero sottoposto la famiglia Barreca a torture prolungate, convinti di dover scacciare presenze demoniache dalla loro casa. L’orrore si è consumato all’interno della villetta familiare, dove per giorni si sono susseguiti abusi e violenze. Alla fine, Antonella Salmone, moglie di Barreca, e i piccoli Kevin ed Emanuel sono stati brutalmente uccisi. La giovane, sin dall’inizio delle indagini, ha ammesso la propria partecipazione ai fatti della strage di Altavilla, senza mai fornire giustificazioni chiare sul proprio ruolo all’interno della strage. A dare l’allarme, una volta compiute le torture e gli omicidi, fu proprio Giovanni Barreca che, nella notte successiva ai delitti, si consegnò spontaneamente ai carabinieri. Quando i militari arrivarono sul posto, trovarono la 17enne ancora nella sua stanza, addormentata, in stato confusionale, quasi ignara dell’orrore che si era consumato intorno a lei. Una perizia psichiatrica ha stabilito che Barreca fosse incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, ritenendolo vittima di un delirio mistico. Attualmente, si trova in una struttura Rems dove ha iniziato un percorso di cura e custodia. La prima udienza per il processo della Corte d’Assise nei confronti del muratore e della coppia di complici si è svolta proprio ieri, 6 marzo.


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