Esteri

Stretto di Taiwan, sale la tensione Il rischio di un attacco e il ruolo Usa

di Maurizio Zoppi -


Una scintilla può causare un “patatrac” bellico. La Cina sta esercitando sempre più pressioni su Taiwan e il ministero della Difesa taiwanese ha recentemente segnalato la più grande violazione del confine fino ad oggi, da parte dell’aviazione cinese. Di fronte a questa minaccia, Taiwan vuole posizionarsi militarmente meglio. Proprio per questo, il governo della piccola isola asiatica, ha deciso di estendere il servizio militare. Il presidente Tsai Ing-wen ha annunciato che gli uomini, dovranno fare il servizio militare per 12 mesi invece degli attuali quattro. Il presidente ha anche annunciato una migliore retribuzione per coloro che svolgono il servizio militare. “È una decisione difficile”, ha detto Tsai. “Ma come presidente, è mia responsabilità garantire la sopravvivenza di Taiwan”. Secondo i piani che entreranno in vigore nel 2024, i militari saranno sottoposti a un addestramento più intenso, inclusi esercizi di tiro e istruzioni di combattimento utilizzate dalle forze statunitensi. I soldati, avranno il compito di proteggere le infrastrutture chiave, consentendo alle forze regolari di rispondere più rapidamente in caso di qualsiasi tentativo di invasione da parte della Cina. L’ambasciata degli Stati Uniti a Taiwan ha accolto con favore l’annuncio della riforma sulla leva militare. “L’impegno degli Stati Uniti nei confronti di Taiwan e le misure adottate da Taiwan per migliorare le sue capacità di autodifesa contribuiscono al mantenimento della pace e della stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e all’interno della regione”, ha affermato la direttrice dell’American Institute, Sandra Oudkirk.
Nel frattempo proprio la Cina, continua a minare la stabilità geopolitica mondiale, minacciando la Repubblica democratica. Da sempre la leadership cinese considera Taiwan parte della Repubblica Popolare e minaccia di conquistarla. Le tensioni sono aumentate negli ultimi mesi. Esattamente dopo la visita ad agosto scorso, della presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi. A fine estate, Pechino ha lanciato una manovra militare su larga scala e da allora ha mantenuto la pressione militare con un maggiore dispiegamento di navi da guerra e aerei proprio nello Stretto di Taiwan. La scorsa settimana la Cina ha voluto sbalordire anche gli Stati Uniti, ed ha tenuto un’altra importante esercitazione militare. Lo sciame di aerei da combattimento cinesi, aerei da pattugliamento marittimo e droni, che hanno ronzato nello spazio aereo vicino a Taiwan, ha dimostrato ancora una volta, l’appetito di Pechino nei confronti di Taiwan. La Cina ha dispiegato esattamente più di 70 aerei da guerra, secondo il ministero della Difesa di Taiwan, Chiu Kuo-cheng. Di cui “47 degli aerei sono entrati nella zona di sorveglianza aerea dell’isola (ADIZ)”, ha detto il ministro. Tra i veicoli aerei, c’erano anche sei caccia SU-30, che sono tra i più moderni in Cina.
Taipei ha affermato che la maggior parte degli aerei ha attraversato la “linea centrale”, che corre lungo lo stretto di Taiwan e separa Taiwan e la Cina. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale della Repubblica democratica, è stato il più grande attacco dell’aviazione cinese sull’isola, rivendicato dalla Repubblica Popolare Cinese. L’attività militare, è arrivata pochi giorni dopo l’ultima mossa del presidente Biden per espandere il sostegno americano alla piccola Isola. Pechino ha denunciato i finanziamenti degli Stati Uniti come un tentativo di contenere la Cina ed interferire nei suoi affari interni. “Questa è stata una ferma risposta all’attuale escalation di provocazioni da parte di Stati Uniti e Taiwan”, ha rivendicato in una dichiarazione rilasciata in queste ore, il colonnello Shi Yi, portavoce del comando dell’Esercito popolare di liberazione Cinese. Insomma, l’esercito cinese mostra i muscoli ed ha anche rilasciato delle foto aeree, scattata da una cabina di pilotaggio, che mostra una catena montuosa vicino Taiwan. Quale è stato lo scopo? Evidenziare quanto l’aereo comunista, fosse vicino alla costa dell’isola democratica.
Nel frattempo, gli Stati Uniti si dicono preoccupati per l’attività militare provocatoria della Cina nei pressi di Taiwan. E’ stata definita dai consiglieri del Presidente Joe Biden “destabilizzante” e tutto questo rischia di minare pace e stabilità. E se da un lato la politica a stelle e strisce, rilascia dichiarazioni caute, dall’altro versante, proprio il presidente Biden, ha firmato qualche giorno fa un disegno di legge sulla politica militare, dove stabilisce le priorità di sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti stanno tenendo d’occhio la situazione bellica nell’est dell’Europa ed anche le crescenti tensioni con la Cina. Proprio per questo ha approvato finanziamenti bellici per l’Ucraina ed ha autorizzato oltre 10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni proprio per Taiwan comprese le consegne di armi. Inoltre, il bilancio della difesa Usa, include anche una clausola che limita gli acquisti da parte del governo di beni contenenti chip per computer realizzati da alcune società cinesi. “Gli Stati Uniti hanno arbitrariamente interferito negli affari interni della Cina, attaccando e calunniando il Partito Comunista Cinese. Questo costituisce una seria provocazione politica per la Cina”, ha affermato il ministero degli Esteri cinese, Wang Yi.

I rapporti tra Cina e Stati Uniti, già fortemente deteriorati, appaiono ora ancora più tesi: la questione di Taiwan è il nodo più intricato da sciogliere. “Chi gioca con il fuoco si brucia”, era stato l’avvertimento del presidente cinese, Xi Jinping, al collega Usa, Joe Biden dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan. Ma la Casa Bianca ha ribadito che il politico Usa ha tutto il diritto di visitare Taiwan.

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