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Studenti in piazza per la Palestina e contro la manovra

di Cristiana Flaminio -


Non potevano certo mancare gli studenti: oggi scendono in piazza e, nel giorno dello sciopero generale, manifestano a favore di Gaza e della Palestina e contro la manovra. L’Udu e la rete degli Studenti medi, organizzazioni che riuniscono gli alunni di sinistra, hanno annunciato l’intenzione di manifestare contro il governo e l’Italia che si è astenuta sulla risoluzione Onu a favore della Palestina.

Le organizzazioni degli studenti hanno annunciato che saranno in quaranta piazze italiane e che insceneranno un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma. “L’Italia si astiene ma noi non resteremo a guardare”, recita uno degli striscioni srotolati dai manifestanti che rivendicano “una posizione netta contro l’astensione dell’Italia alla risoluzione Onu”.

Udu e rete studenti spiegano le ragioni della loro mobilitazione: “Oggi è la Giornata internazionale dello studente. Non possiamo iniziare la nostra giornata di mobilitazione senza pensare agli studenti palestinesi, il cui diritto all’infanzia, all’istruzione, ad avere un futuro è violentemente negato. Ad un mese dal brutale attacco di Hamas, nulla può giustificare le bombe e la violenza dell’esercito israeliano riversatasi sulla popolazione civile palestinese. Riteniamo assurda l’astensione dell’Italia in sede Onu, un atto che ci rende tutti partecipi del massacro a Gaza. Sono necessari un immediato cessate il fuoco e giustizia per il popolo palestinese”. Ma non è tutto perché oltre alla vicenda di Gaza ci sono altre questioni: “Oggi saremo nelle piazze di oltre 40 città italiane al fianco dei lavoratori, per denunciare una finanziaria priva di investimenti strutturali sul diritto allo studio ed il futuro delle nuove generazioni. Ennesimi tagli su borse di studio, edilizia e fondo affitti. Non finanziare l’istruzione – conclude la nota dell’Unione degli universitari – significa non finanziare il futuro di questo paese: i luoghi del sapere devono essere spazi accessibili a tutte e tutti ed in grado di formare coscienze critiche”.


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