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Sud bacino di debiti, all’80% i ritardi nei pagamenti per le pmi

di Angelo Vitale -

Caucasian Businessman Counting Euro Cash Money. Closeup Video.


Cresce in Italia il fenomeno dei ritardi nei pagamenti: a pagarne le spese soprattutto le piccole e medie imprese in un Paese ove il Sud si presenta sempre più come un grande bacino dei debiti. Un freno allo sviluppo che, specie nel Mezzogiorno, rischia di diventare un serio pericolo. Circa la metà delle piccole imprese sono pagate in ritardo dai loro clienti e al Sud la percentuale arriva all’80%. È quanto ha sottolineato e ribadito la Cna nel corso di una audizione davanti alla Commissione Politiche Ue della Camera sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

Cna accoglie con favore l’iniziativa della Commissione europea mettendo in rilievo che “la vera sfida per creare un ambiente favorevole per micro e piccole imprese consiste nel riequilibrio dei rapporti commerciali con controparti che spesso detengono un potere contrattuale molto più elevato”.

E’ pertanto giudicato in modo positivo che la proposta, da direttiva, sia diventata ora regolamento aumentando così la possibilità di efficacia e di uniformità delle norme. Apprezzata in modo favorevole pure la previsione che le transazioni tra imprese e quelle tra imprese e pubblica amministrazione siano sottoposte alle stesse regole. Un equilibrio da tempo richiesto anche nelle dinamiche commerciali degli enti pubblici.

Un ulteriore elemento positivo riscontrato risiede, ad avviso della Cna, nella possibilità per le associazioni di categoria di rappresentare le imprese associate nelle fasi di denuncia dei mancati pagamenti, come già proposto dalla Cna nella fase di consultazione con la Commissione europea.

Secondo l’associazione guidata da Dario Costantini, inoltre, è necessario rafforzare gli strumenti di pubblicità istituendo tra l’altro l’albo dei cattivi pagatori come già avviene in alcuni Stati Ue. Infine, auspicabile la riduzione dei 30 giorni per il procedimento di accettazione e verifica così da non istituzionalizzare un periodo complessivo di 60 giorni dall’emissione della fattura al relativo pagamento.

“Non è giusto che un fallimento su quattro sia dovuto al mancato pagamento delle fatture entro le scadenze previste” aveva detto la presidente Ursula von der Leyen durante lo Stato dell’Unione Europea 2022, annunciando il rafforzamento delle norme contro i ritardi di pagamento. Ad un anno esatto di distanza, nel settembre scorso, la Commissione Europea ha presentato la sua proposta di revisione dell’attuale direttiva all’interno del Pacchetto di sostegno alle pmi.


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