Esteri

Sudafrica-Israele: oggi la prima sentenza del tribunale dell’Aia

di Martina Melli -


Alle 13 di oggi, ora italiana, la Corte internazionale di giustizia deciderà se attuare le misure provvisorie richieste dal Sudafrica nei confronti di Israele. Questa sentenza non affronterà però la questione fondamentale presentata dal Sudafrica, ossia se la campagna militare israeliana a Gaza sia o meno un genocidio. 

Il Sudafrica ha presentato la causa contro Israele lo scorso 29 dicembre. L’11 gennaio scorso il suo team legale ha presentato le argomentazioni orali, alla quale Israele ha risposto il giorno successivo.

Tra le misure provvisorie richieste quella di sospendere immediatamente le operazioni militari dentro e contro Gaza; adottare tutte le misure in suo potere per prevenire il genocidio; desistere da qualsiasi atto contro il popolo palestinese che rientri nell’articolo II della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (tra cui l’uccisione di membri del gruppo e la privazione dell’accesso a cibo e acqua); adottare misure per prevenire la distruzione e garantire la conservazione delle prove relative alle accuse di atti di genocidio.

Arrivare a una sentenza definitiva è un processo lungo, che comporta comunicazioni scritte dettagliate seguite da argomentazioni orali e contro argomentazioni da parte dei migliori consulenti legali che rappresentano ciascuno Stato. Secondo gli esperti la causa in questo caso potrebbe durare dai tre ai quattro anni.

La corte di oggi 26 gennaio è composta da 17 giudici, tra cui il vice presidente della Corte Suprema Dikgang Mosenke, dal Sudafrica, e l’ex presidente della Corte Suprema Aharon Barak, da Israele.


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