Sul delitto di Garlasco sembra regnare un’isteria di massa
Dopo 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco continua a regalare colpi di scena e presentare antiche dinamiche
Tra antichi e nuovi vizi la comunità di Garlasco e tutti i protagonisti che a vario titolo e in differenti vesti hanno a che fare con il caso dell’omicidio di Chiara Poggi sembrano essere vittima di un impazzimento collettivo. A partire dalla spettacolarizzazione dell’indagine che già tanti danni ha causato all’epoca dei fatti, culminata con l’arresto di Alberto Stasi a favore di telecamera, finora ritenuto responsabile del delitto di Garlasco. Come se dal passato non ci fosse nulla da imparare, ecco che adesso a cavalcare la risonanza mediatica è la difesa del nuovo indagato, Andrea Sempio. Dopo aver fatto disertare al proprio assistito l’interrogatorio con i pm di Pavia, scegliendo del tutto legittimamente di eccepire la nullità della notifica, a quanto pare incompleta, l’avvocatessa di Sempio ha poi ben pensato di festeggiare questa assenza giustificata deridendo gli inquirenti a mezzo Instagram. Giusto per rendere ben chiaro al mondo che il proprio assistito, accusato di omicidio, si è negato ai giudici ai quali avrebbe potuto provare a dimostrare la propria innocenza per un cavillo formale. A coronamento del tutto la frase “Lotta dura senza paura”, traducibile in una sorta di sfida ai magistrati dal tenore “vediamo chi ce l’ha più grosso!”. Vedremo. Anche perché, tempo uno schiocco di dita e qualche centinaia di visualizzazioni sul profilo della legale, la notizia diventa che secondo i fascicoli del caso, un tantino più rilevanti dei post sui social, sul luogo del delitto c’è un’impronta di Sempio. La legale evita altri post e si affida direttamente alla stampa per far sapere che il proprio assistito ha “frequentato ogni angolo della casa” dei Poggi. Sarà certamente vero, ma l’immagine che si consegna è quella di un diciannovenne solito battere palmo a palmo la villetta nella quale era ospite dell’amico Marco. Senza contare che la diretta conseguenza di questo chiarimento che si è inteso dare in pasto ai giornali per rispondere alle accuse della procura dovrebbe essere il rinvenimento delle impronte di Sempio praticamente “in ogni angolo della casa”. Qualora così non fosse, la dichiarazione non avrebbe reso un buon servizio all’indagato. Ma a Garlasco, evidentemente, regnano strane dinamiche, come sembrerebbe confermare anche quello che potremmo definire come uno squarciato velo di omertà. All’improvviso, dopo 18 anni e con Stasi in carcere da dieci, sembra impazzare una sorta di isteria di massa e chiunque ha qualcosa da dire su qualcuno: sulle sorelle Cappa, sull’avvocato al quale si affidò la famiglia Poggi, sulla condotta degli investigatori, sui legami e i rapporti degli esponenti di spicco di una cittadina con meno di 10 mila abitanti. Personalità potenti, si vocifera, in grado di fare il bello e il cattivo tempo in un contesto di provincia come Garlasco.
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