Politica

SULLA POLTRONA DEL VINCITORE

di Edoardo Sirignano -

DEBORA SERRACCHIANI PD


Il congresso del Pd non è solo presente, ma anche futuro. C’è chi guarda alle primarie per risalire le gerarchie o ottenere la poltrona desiderata. Ecco perché, nelle ultime ore, diversi big, facendosi forti dei sondaggi (che vedono in vantaggio il governatore Stefano Bonaccini) cercano di buttarsi sul carro del vincitore. Tale regola, però, in politica non sempre premia. In questo ambito, solitamente la spuntano i fedeli.
L’ingenuità delle amazzoni lettiane
Le uniche a non capirlo sono Deborah Serracchiani e Simona Malpezzi, a capo dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Queste ultime, senza pensare troppo, twittano a favore del governatore dell’Emilia, dimenticando che le rilevazioni non sempre sono attendibili. Basta qualche ora o scandalo per cambiare gli equilibri. Non sarebbe utopia in un gruppo composto perlopiù da consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti di categoria. Quando si amministra, è sufficiente il nulla per trovarsi dentro un processo. Detto ciò, le amazzoni di Letta, secondo i rumors, sarebbero già state “trombate”, utilizzando il politichese, alle origini. A parte il fumo e le promesse di sonanti ministeri, Stefanone avrebbe già avrebbe già individuato due ancelle per sostituirle. A Montecitorio, tutti sanno che la designata ha un nome e cognome: Anna Ascani. Su quest’ultima avrebbero garantito gli ex ministri Graziano Delrio e Lorenzo Guerini. Bonaccini, d’altronde, deve tutto agli ex renziani, a Base Riformista. Ecco perché nelle caselle che contano non potrà non esserci un profilo proveniente da quel mondo. Stesso discorso vale per la vicepresidenza dell’aula, carica ricoperta allo stato dalla nativa di Città di Castello, dove probabilmente ci andrà un uomo. Secondo i più sarebbe Piero De Luca, figlio del presidente campano, trasformatosi in pochi giorni da critico a portatore d’acqua. Sostituzione dovrebbe esserci pure a Palazzo Madama. Simona Malpezzi dovrebbe essere sacrificata per la napoletana Valeria Valente. A quest’ultima sembrano non bastare più le passerelle sulle donne. Difficilmente che possa prevalere il mal di pancia dei giovani turchi di Matteo Orfini, a cui è stato promesso un ruolo di spicco in direzione. Niente da fare per la vicepresidenza del partito, dove è più che blindata Pina Picierno.
Elly e i suoi compagni

Tutto, invece, cambierebbe se vincesse Elly. In questo caso diversi i profili emergenti. A dare le carte certamente sarà il responsabile enti locali del partito Francesco Boccia, consigliato dall’esperto Goffredo Bettini. Anche qui, però, ci sarà un ricambio generazionale. Non avrebbe senso tenere un volto nuovo circondato da vecchi. Meglio lasciare spazio a giovani affidabili e cresciuti dal gotha. Una poltrona certamente sarà data alla moglie di Franceschini Michela Di Biase. Schlein dovrà dare qualcosa in cambio per il sostegno di Area Dem. Tra gli uomini considerati di sinistra, invece, dovrebbero guadagnare posizioni nelle gerarchie sia Marco Furfaro, portavoce della mozione che Marco Sarracino, segretario del Pd di Napoli. Per quanto riguarda le donne, i nomi più gettonati, invece, sono l’ambientalista Chiara Braga e Chiara Gribaudo. Quest’ultima, d’altronde, abbandona i compagni di sinistra vicini ad Orfini per sposare una nuova causa. Nulla accade per nulla. Detto ciò, bisognerà trovare spazi per motivare i zingarettiani. Il governatore Nicola certamente non si vende per qualche poltroncina. Vuole, però, avere dei fedelissimi negli spazi utili. Ciò è un valore aggiunto per chiunque. L’ultimo problema per Elly, infine, si chiama Gianni Cuperlo. Tutti dicono che sia in campo per il solo diritto di tribuna. È chiaro, però, come in un eventuale testa a testa con Bonaccini quest’ultimo non consegnerà le sue preziose truppe in cambio di niente. Tra i suoi suggeritori, d’altronde, ci sono due s volpi come Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema. Stiamo parlando, quindi, di gente che sa battere il pugno quando deve incassare. Stesso discorso vale per Paola De Micheli. Quest’ultima certamente non ha messo la faccia tanto per… Chiederà, prima o poi, qualcosa, specialmente se dovrà mettersi a servizio del Bonaccini di turno. Una cosa è certa, i veri problemi per chiunque vinca il congresso inizieranno dopo le primarie. Guai a pensare che il prossimo mese, in casa dem, sarà quello più difficile.

Torna alle notizie in home